Favorevoli a più alloggi popolari, ma non alla speculazione

IL TIRRENO PISA, pagina XI
“Ho letto una nota di Vladimiro Basta che rivendica al sindaco Filippeschi, agli assessori Ghezzi e Zambito e al Pd del Cep il progetto di costruzione degli spazi sportivi di via Vecellio e dei 43 alloggi popolari di via Veneziano, dove c’erano i campi sportivi. Per quanto riguarda i 43 alloggi popolari in costruzione in via Veneziano, premesso che il finanziamento regionale utilizzato era previsto per la ristrutturazione di immobili e non per nuove costruzioni, come invece illegalmente è stato utilizzato, la proposta dell’Unione Inquilini era quella di utilizzare il fondo regionale per rendere abitabili le centinaia di alloggi popolari tenuti sfitti perché non abitabili, per poterli assegnare alle famiglie utilmente collocate in graduatoria sotto sfratto o in alloggi impropri, evitando ulteriore cementificazione del villaggio Cep. Fino a qualche anno fa il Cep era considerato da tutti un esempio di buona convivenza e gestione e quindi non aveva bisogno di nuovi insediamenti abitativi, ma di migliori servizi sociali, come ad esempio la cittadella dello sport di via Vecellio, la cui costruzione tuttavia non doveva comportare la cementificazione degli spazi liberi tra via Veneziano e via G. da Fabriano, che invece avrebbero dovuto essere mantenuti liberi a scopo sociale, come del resto doveva avvenire per quelli dove è stato costruito l’immobile della Misericordia. Dunque, l’Unione Inquilini non può che essere sempre favorevole ad accrescere il numero degli alloggi di edilizia popolare e sociale che tuttavia non sono la stessa cosa, in quanto la prima interessa il diritto alla casa per le migliaia di famiglie indigenti che non possono accedere al proibitivo mercato abitativo libero, né in locazione né, tantomeno, in proprietà; mentre l’edilizia sociale riguarda il cosiddetto ceto medio, che con questa pesante crisi finanziaria ed economica si sta proletarizzando. Siamo favorevoli ad accrescere il numero degli alloggi, ma non a danno dell’ambiente e per favorire la speculazione sui terreni, come avvenuto per i casi Ikea e Porto di Marina, né per peggiorare il collegamento ferroviario tra Firenze e l’aeroporto di Pisa, poiché con il people mover, al di là dell’ingente spesa necessaria per costruirlo, i viaggiatori diretti all’aeroporto saranno costretti a cambiare treno a Pisa Centrale per fare poco più di un km, mentre adesso chi sale alla stazione di Firenze può arrivare in un’ora direttamente (senza cambiare treno) in aeroporto!
Virgilio Barachini Presidente dell’Unione Inquilini di Pisa

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