Fideiussioni tossiche: i Revisori mandano tutto alla Corte dei Conti

Nei giorni scorsi il Collegio dei Revisori dei Conti ha inviato alla Procura della Corte dei Conti una relazione sottoscritta all’unanimità riguardo alla situazione del Comune di Pisa dopo la scoperta dei mancati controlli sulle fideiussioni tossiche depositate dai più importanti imprenditori privati della nostra città. Relazione che ad oggi il Presidente del Consiglio comunale non ha trasmesso ai capigruppo nonostante sia stata depositata lo scorso 23 novembre e indirizzata esplicitamente al Consiglio comunale.
Uno scandalo da 16 milioni di euro di fideiussioni farlocche – quindi prive di qualsiasi validità legale – depositate dai più importanti gruppi di costruttori della città: Bulgarella, Bottai per la Boccadarno e la Sviluppo Navicelli, Cooper 2000; uno scandalo emerso solo grazie al nostro lavoro di inchiesta la cui fondatezza trova ora una ulteriore conferma nell’azione intrapresa dai Revisori che sottolineano “la carenza di evidenze nei confronti della Corte da parte degli uffici dell’ente”.

E’ bene ricordare che tutto è partito dalla denuncia politica fatta un anno fa dal nostro gruppo consiliare, e successivamente tradottasi in un esposto sia alla Procura della Repubblica sia alla Corte dei Conti, esposto che gli stessi Revisori riprendono nel loro verbale, smentendo così pesantemente la propaganda fatta a oltranza dal sindaco, dalla giunta e dalla maggioranza in tutti questi mesi contro la nostra azione e in difesa del proprio operato.

I Revisori confermano, ad esempio, quanto denunciamo da tempo sul caso della Sviluppo Navicelli parlando in maniera inequivocabile di danno subito dal Comune per 3 milioni di euro proprio a causa della mancanza di controlli sulla carta straccia presentata da Bottai in cambio dei permessi a costruire.
I Revisori si soffermano, inoltre, sul mancato rinnovo delle fideiussioni tossiche presentate da Andrea Bulgarella sottolineando come in questi mesi né l’imprenditore né il Comune abbiano fatto nulla al riguardo: una “sostanziale inattività e inerzia” da parte di entrambi i soggetti.

Ma ancor più grave è quanto scrivono sul mancato rinnovo delle fideiussioni farlocche della Società Boccadarno “proprio in considerazione del fatto che la stessa si trova in difficoltà economica e che le polizze non sostituite avrebbero dovuto garantire l’Ente proprio in questa situazione”. Ciò vuol dire in sostanza che l’aver accettato delle garanzie inaffidabili mette il Comune nella situazione di essere sotto scacco da parte della Boccadarno: se il Comune chiede infatti alla società di mettersi in regola con i pagamenti questo equivarrebbe a farla fallire, non vedendo così mai ultimata l’opera né potendo più riscuotere quanto dovuto. Inutile aggiungere che se invece le fideiussioni fossero state legalmente valide ora non ci troveremmo in questa situazione.

Quel che sta in sostanza accadendo è lo sbriciolamento del tenace tentativo della maggioranza e della giunta di “archiviare” e di “normalizzare” questo scandalo da milioni di euro di fronte anche alla relazione prodotta da parte del soggetto deputato al controllo. L’assenza sistematica di qualsiasi forma di controllo da parte dell’amministrazione comunale ha consentito la nascita e il consolidamento di un vero e proprio “sistema delle fideiussioni tossiche” grazie al quale alcuni dei più grandi imprenditori operanti in città hanno presentato per anni polizze fideiussorie false che producono e soprattutto produrranno nel tempo danni notevoli per le casse comunali con effetti anche sul bilancio che da qui a breve il Consiglio comunale dovrà approvare.
Alla luce di queste ulteriori evidenze pretendiamo in sede di bilancio preventivo la massima chiarezza e trasparenza: le cifre del danno subito dal Comune e di quello cui esso è potenzialmente soggetto devono essere chiaramente indicate e chi voterà il bilancio dovrà assumersene la piena responsabilità.

Le responsabilità politiche ed amministrative da parte di chi oggi guida la città riguardo a questo scandalo da milioni di euro erano già pesanti un anno fa, al momento in cui facemmo esplodere questo caso, ma lo appaiono ancor di più alla luce di quanto non è stato fatto in questo anno, circostanza che ha indotto il Collegio dei Revisori a segnalare la cosa alla Corte dei Conti. Da parte nostra crediamo di aver fatto un servizio importante alla città di trasparenza e legalità, a difesa sia dell’imprenditoria sana che rispetta le regole, sia delle casse pubbliche del Comune: lo consideriamo il servizio minimo che la politica dovrebbe fare per la città. Per tutte queste ragioni stiamo portando la questione all’immediata attenzione del Consiglio Comunale e di tutte le sue articolazioni.
Non è certo inutile ricordare, infine, che nei mesi scorsi il sindaco Marco Filippeschi ebbe a definirci “sciacalli” proprio per avere fatto un esposto alla Corte dei Conti sulle fideiussioni tossiche. Ora la stessa azione viene fatta dai Revisori dei Conti. Fortunatamente, il tempo è galantuomo.

A questo link è possibile leggere la relazione del Collegio dei Revisori

 

Una città in comune
Partito della Rifondazione comunista

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