Giunta in stallo: troppi appetiti da soddisfare

LA NAZIONE PISA, pagina 5 (di Guglielmo Vezzosi)
Il puzzle difficile del sindaco: le pressioni delle correnti del Pd, le quote rosa e gli alleati irrequieti
NUOVA GIUNTA, trattative in fase di stallo. Colpa delle troppe pressioni, delle richieste, dei consigli (spesso indesiderati), insomma delle infinite interferenze di partiti e aspiranti candidati che da giorni stanno sommergendo il sindaco proponendogli di dilatare all’infinito una coperta che, per sua natura, non potrà bastare per tutti tanto più oggi che il numero dei componenti dell’esecutivo è sceso da 12 a 9. I partiti scalpitano. Lunedì si è riunito l’esecutivo della Lista Per Pisa, senza dubbio il gruppo che, tra gli alleati del Pd, ha registrato in assoluto la migliore performance e dunque chiede riconoscimenti adeguati. Lo dicono pochi numeri. Senza la Lista per Pisa il centrosinistra si fermerebbe al 49,67% dei voti e, se i consiglieri comunali fossero ancora 40 (e non 32), il centrosinistra non avrebbe la maggioranza. Ancora: in termini di voti rispetto al 2008, la sinistra (Pd, Sel e socialisti) ne ha persi 8mila voti, la Lista per Pisa è cresciuta del 25%. A buon intenditor poche parole… anche se il coordinatore della lista, Pietro Torrigiani, lancia messaggi distensivi: «Siamo per una coalizione compattae unita a sostegno di Filippeschi. Siamo amici con Sel ma vigileremo sulla coerenza delle scelte al programma». Sempre ieri la «Rete europea gruppi eventi storici» è intervenuta a sostegno della nomina di Salvatore Sanzo assessore alle manifestazioni storiche: «E’ la persona più qualificata per portare le manifestazioni storiche ai livelli di eccellenza e qualità di cui la città necessita».
IL SINDACO Marco Filippeschi aveva ben in mente come formare la sua seconda giunta. Ovvero: confermare assolutamente gli assessori pd David Gay (gode della sua piena stima e fiducia), Giuseppe Forte (ha gli appoggi giusti in via Fratti) e Andrea Serfogli (per indubbi meriti, uomo-chiave nella gestione degli uffici e dei compiti più delicati). Poi avrebbe inserito, sempre in quota pd, le tre donne previste per legge e infine avrebbe assegnato alle tre liste alleate più importanti e rappresentative – In lista per Pisa, Riformisti e Sel – un posto ciascuna attraverso gli esponenti più votati ovvero Paolo Ghezzi, Federico Eligi e Dario Danti.
MA ANCHE il primo cittadino – per quanto sia uscito personalmente rafforzato e dunque più autonomo dalla recentissima prova delle urne – ha dovuto misurarsi in questi giorni con pressioni e richieste di ogni tipo da parte di liste, aspiranti assessori e correnti del suo stesso partito che, di fatto, lo hanno costretto a tirar fuori dal cassetto il manuale Cencelli e a partire da capo. L’impresa non è facile per vari motivi. Vediamone alcuni. In casa Pd, Filippeschi non potrà rimanere insensibile ad alcuni nomi: Salvatore Sanzo si è conquistato sul campo il diritto a entrare in giunta (è il più votato dell’intero consiglio comunale), difficilmente potranno restare fuori Antonio Mazzeo (influente renziano) così come Andrea Serfogli per i motivi già detti e infine è altamente probabile la promozione di un uomo a scelta tra i cerriani Sandro Gallo, Carmine Zappacosta o ancora Giuseppe Forte. E qui nasce l’impasse perché, così facendo, i posti «maschili» diventano quattro. La via d’uscita alla quale si sta lavorando in extremis è dunque chiedere a una delle liste alleate di partecipare alla giunta con una donna. Difficilmente potrà essere la Lista per Pisa (che ha avuto la migliore performance e dunque i numeri per chiedere la riconferma di Paolo Ghezzi come vicesindaco, con l’aggiunta di una ulteriore delega di peso) ma neanche i Riformisti per Pisa (dove l’unico eletto è Federico Eligi, motivo per cui non potrebbe neppure fare il presidente del consiglio perché sarebbe contemporaneamente capogruppo della sua stessa formazione e questo è impossibile). ECCO che allora potrebbe essere chiesto a Sel di far fare un passo indietro a Dario Danti a favore della collega Simonetta Ghezzani cui si aggiungerebbero due donne del Pd, probabilmente Silvia Pagnin (oggi assessore in Provincia, che subentrerebbe in quota lettiani a Ylenia Zambito, sempre che la stessa non retroceda dall’annunciato proposito di rifiutare ogni incarico) e Marilù Chiofalo, in questo momento ad altissima probabilità di riconferma. Diversamente il sindaco – è sua prerogativa – farà di testa propria. Ma alla fine qualcuno rischia di masticare amaro.

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