Gli sconfitti delle urne: escono di scena molti volti noti

LA NAZIONE PISA, pagina 4 (di Francesca Bianchi)
Non centrano il seggio gli ex Fli Balzi e Cognetti, Redini (ex Pdl), Gorreri, Branchitta (Pd) e Bani (Psi)
SONO tredici i consiglieri uscenti che non hanno superato la prova del voto. Qualcuno per una manciata di preferenze, altri staccati dalle new entro di diverse lunghezze. Esclusi eccellenti per i quali adesso si apre un’altra stagione, da vivere senza un ruolo istituzionale a Palazzo Gambacorti. E tra beffe in zona Cesarini e una cinquantina di zero, l’esito
Mancata riconferma, dopo 23 anni ininterroW, anche per Bini (Rifondazione) delle urne ha sostanzialmente rivoluzionato la composizione del consiglio comunale. Se non per il Pdl – per il quale i tre eletti sono tre riconferme – almeno per quanto riguarda la maggioranza.
ESCE da Palazzo Gambacorti dopo 23 anni Maurizio Bini, ininterrottamente consigliere comunale dal 1990 ad oggi, prima con il Pci poi con Rifondazione, partito per il quale è stato anche assessore alle politiche abitative dal 1997 al 1998 e con il quale si è candidato nella lista a sostegno di Ciccio Auletta. «Rifondazione con il suo 3% ha comunque raggiunto un buon risultato anche se non avrà un consigliere – commenta Bini (142 preferenze) – abbiamo dato un contributo importante a `Una città in comune” e i due eletti, Auletta e Ricci, mi e ci rappresentano in tutto e per tutto. Rifondazione non scompare. I terreni del porto, la questione Ikea, il caso delle mura saranno ancora argomenti all’ordine del giorno». Era stato il secondo più votato del Pdl nel 2008 con oltre 500 voti e la medaglia di bronzo di tutto il ‘vecchio’ consiglio. Ma con un bottino di sole 150 preferenze è anche lui nel gruppo degli esclusi. Evidentemente Massimo Balzi ha pagato il `salto’ da Fli ai Riformisti guidati da Federico Eligi. «Lungi da me pensare di poter portare con me tutti i 500 e rotti voti di cinque anni ga ma onestamente speravo in un risultato migliore. Non è stato comunque un salto nel buio: sono il terzo classificato di una lista fatta di 32 persone che ha dato un forte contributo alla rielezione di Filippeschi. Una lista che per 50 voti non hanno ottenuto il secondo seggio. La compagine era nuova, si è formata a febbraio ma è un progetto in cui credo molto e per il quale continuerò ad impegnarmi. Ci saranno grosse novità, già a partire da questo fine settimana». Stessa sorte per l’altro ex Fli confluito nei Riformisti, Paolo Cognetti. E non si è salvato neanche Filippo Bedini, consigliere uscente del Pdl, candidatosi questa volta con Fratelli d’Italia a sostegno della lista civica di Diego Petrucci: le tante preferenze raccolte – ben 328 – non gli hanno infatti assicurato la riconferma. Fratelli d’Italia ha “mancato” un posto in consiglio per pochissimi voti.
TANTI anche i consiglieri uscenti Pd che non ce l’hanno fatta. Sul “carro dei vincitori” non è riuscita a salire per 27 voti Patrizia Bongiovanni. Fuori dal consiglio anche Luigi Branchitta, dal 2008 presidente della Commissione cultura: «Per quanto mi riguarda non mancherò di continuare nell’impegno civile e nella militanza politica lavorando dietro le quinte! Un grazie di cuore a quei 150 cittadini che mi hanno votato». Esclusi anche Rocco Gangemi (i voti della “sua” Porta a Mare non sono bastati per il bis), Andrea Cammilli e Nicola Pisani. «In lista per Pisa» di Paolo Ghezzi lascia fuori Alessandro Gorreri – che questa volta non ha raggiunto neanche quota 70 – mentre i Riformisti dovranno fare a meno di uno dei due fondatori: il consigliere uscente Giuliano Bani, quarto classificato. Non era un consigliere uscente ma la sua esclusione è stata una sorpresa: Maria Antonella Galanti, prorettore ai rapporti col territorio, candidata per il Pd da indipendente.
NEL PDL – che ha riconfermato i consiglieri Garzella, Buscemi e Bronzini — non sono invece entrati Antonio Maffi (che su facebook commenta: «Da oggi mancherà un uomo che in questi anni a fatto tanto per il nostro Litorale») e Roberta Luperini.

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