Il Comune di Pisa si impegni nell’accoglienza delle persone in fuga dall’Afghanistan: una mozione urgente in Consiglio comunale

Le immagini e le notizie che ci giungono dall’Afghanistan, abbandonato dagli Stati Uniti ai Talebani dopo vent’anni di inconcludente occupazione militare, non possono lasciare indifferenti. Non si tratta soltanto della dimostrazione di come non si possa “esportare la democrazia” con le armi, né si possa costruire uno Stato solido e una società libera e sicura per tutte e tutti sotto una presenza militare straniera, accompagnata da malgoverno e corruzione. Si tratta soprattutto di rispondere a una vera e propria emergenza umanitaria: migliaia di persone, soprattutto donne, oppositori del nuovo governo e membri di minoranze etniche vorrebbero lasciare il paese per evitare persecuzioni e abusi da parte del nuovo regime che, nonostante le promesse, si annuncia oppressivo e violento.

Per questa ragione abbiamo depositato una mozione da discutere appena possibile in Consiglio Comunale affinché Pisa, insieme a tanti altri comuni italiani, faccia la propria parte per accogliere i possibili richiedenti asilo in fuga dall’Afghanistan. Da una parte, dobbiamo riconoscere che anche l’Italia ha le proprie responsabilità per l’attuale situazione, avendo partecipato all’occupazione militare con gli altri paesi NATO, senza garantire i tanti anni la ricostruzione di uno Stato afghano realmente autonomo, sicuro e democratico. Dall’altra parte, è nostro dovere applicare la Costituzione che, all’articolo 10 comma 2, garantisce il diritto di asilo agli stranieri cui sia impedito nel paese d’origine “l’effettivo esercizio delle libertà democratiche” garantite invece dalla Repubblica italiana.

Le comunità e le istituzioni locali, in collaborazione con le organizzazioni del Terzo settore e con le Prefetture, possono e devono mobilitarsi affinché l’accoglienza delle afghane e degli afghani in fuga dai Talebani si accompagni a un elevato livello di qualità della vita e a percorsi di inclusione reale, preservando l’unità familiare ed evitando fenomeni di sovraffollamento e ghettizzazione, oltre che occasioni di illecito profitto da parte di operatori non professionali.

Con questo spirito, chiediamo che il sindaco e la giunta si impegnino a individuare e rendere disponibili spazi adeguati da destinare in tempi rapidi all’accoglienza di richiedenti asilo provenienti dall’Afghanistan. Vanno elaborati, di concerto con la Società della Salute e con i soggetti del Terzo settore, progetti di accoglienza e inclusione adeguati ai bisogni specifici di queste popolazioni, prevedendo anche percorsi di informazione e coinvolgimento indirizzati alla cittadinanza locale così da prevenire eventuali incomprensioni. Proponiamo che, nella costruzione di questi progetti, la giunta si avvalga delle competenze e delle ricerche sviluppate all’interno dell’Università di Pisa.

Un’accoglienza degna richiede che tutti i soggetti istituzionali collaborino. Per questo sollecitiamo la Regione a svolgere un ruolo di coordinamento, affinché la distribuzione dei richiedenti asilo avvenga in modo equilibrato e trasparente, in relazione alle effettive capacità di accoglienza dei territori e comunque avendo di mira il pieno rispetto dei diritti delle persone interessate. Chiediamo al governo nazionale di aprire immediatamente corridoi umanitari per consentire a tutte le persone a rischio di persecuzione, abusi e violazioni dei diritti di raggiungere l’Italia, in una logica di condivisione solidale della responsabilità con gli altri Stati dell’Unione Europea. Il governo dovrà anche sostenere la progettualità del Comuni attraverso stanziamenti straordinari di risorse economiche o attraverso la messa a disposizione e la adeguata sistemazione di spazi di proprietà statale o demaniale.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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