Il Comune fa politiche a favore dei ricchi

TIRRENO PISA, pagina VI
L’INTERVENTO DI Federico Giusti
La questione degli spazi, in una città come Pisa, è una tra le più problematiche da vari anni. Le amministrazioni, le giunte e i sindaci che si sono succeduti hanno sviluppato costantemente politiche orientate verso gli strati benestanti della popolazione e a vantaggio dei poteri forti che governano realmente (Università, speculazione edilizia, grande distribuzione commerciale). La questione della casa è la più evidente: la presenza di un’ampia popolazione di studenti ha provocato un incremento degli affitti e dei costi degli appartamenti che ha pochi pari in Italia, assieme allo scandaloso fenomeno delle case sfitte in presenza di bisognosi in crescita esponenziale per effetto della crisi economica. Il Pd e il sindaco Filippeschi hanno inoltre adottato un’idea di città basata sull’immagine: le iniziative-vetrina, prive di contenuti e centrate sulla concezione mercantile della cultura e degli eventi, hanno soppiantato le iniziative sociali e culturali senza sponsor commerciali, e avviato una guerra a tutto il mondo giovanile e associazionistico che vuole proporre un altro modello di socialità e di città non condizionato dalle logiche economico-commerciali. Ci siamo sempre battuti per impedire che il modello di città-vetrina solo per ricchi e benestanti divenisse dominante a Pisa, coerentemente con la difesa dei diritti dei lavoratori e dell’occupazione contro i processi di dismissione produttiva favoriti dalle amministrazioni e dal partito del cemento e della speculazione edilizia. t per questo che una organ izzazione sindacale come i Cobas ha partecipato ai movimenti che si manifestano in città, coerentemente con la tutela degli interessi dei lavoratori e considerando i diritti alla città e all’abitare pienamente appartenenti alla pratica e alla rivendicazione sindacale. Negli ultimi mesi a Pisa sono state occupate numerose case e tanti i picchetti contro gli sfratti, in difesa di famiglie che perdendo il lavoro sono impossibilitati apagare un affitto, vittime di quella incolpevole morosità che sta accrescendo l’indebitamento delle famiglie.

Il Municipio dei beni comuni non è solo un luogo di aggregazione e di socialità senza scopo di lucro, ma è uno spazio dove per mesi hanno preso forza iniziative divario genere, di utilizzo in comune di spazi abbandonati e destinati alla speculazione immobiliare se non al degrado e all’abbandono. Nella nostra città la politica dell’amministrazione Filippeschi non ha restituito all’uso comune spazi abbandonati, nonostante giuristi e costituzionalisti abbiano spiegato che sarebbe possibile e perfettamente coerente con il dettato costituzionale. Una scelta, quella del sindaco, che va ad aggiungersi ai silenzi degli amministratori verso le istanze di chi perde lavoro, alle varianti urbanistiche destinate ad arricchire solo gli immobiliaristi e alla creazione di un clima in città dove la fobia dell’ordine pubblico diventa sinonimo di distruzione di ogni spazio sociale di aggregazione, di ogni rivendicazione e pratica di riappropri azione. Per queste ragioni i Cobas saranno in piazza per il Municipio come sono a fianco degli occupanti di casa e dei movimenti per i beni comuni.

Confederazione Cobas

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