Il Governo Renzi dissangua gli enti locali: gli effetti della Legge di Stabilità 2015 sui Comuni dell’area pisana

Sui bilanci comunali si fanno sentire gli effetti depressivi della Legge di stabilità 2015, con cui il Governo Renzi ha stabilito un taglio alla spesa pubblica di 16,6 miliardi di euro. La metà di questi tagli (8,1 miliardi) ha colpito ancora una volta gli enti locali: nonostante i Comuni, le Province e le Regioni rappresentino meno del 30% della spesa pubblica totale, si continua a attingere ampiamente agli enti locali come se fossero un Bancomat per rispettare i rigidi parametri finanziari del Patto di Stabilità.

I Comuni si sono visti così tagliare altri 3,7 miliardi di euro, un ulteriore salasso che si aggiunge alla lunga serie degli ultimi anni che ha messo in ginocchio le amministrazioni comunali: i calcoli dell’Anci dicono che dal 2007 al 2014 i Comuni hanno contribuito al risanamento della finanza pubblica per ben 16,4 miliardi di euro.

Per quel che riguarda complessivamente l’area pisana, si sono fatte sentire le variazioni previste per il Fondo di Solidarietà Comunale 2015. Su questo capitolo i tagli dei trasferimenti statali rispetto all’anno scorso sono pesantissimi: quasi 5 milioni di euro (4.939.790) per il comune di Pisa, 788 mila per San Giuliano Terme, 690 mila per Cascina, 210 mila per Vecchiano. Un vero e proprio dissanguamento che va a colpire la qualità della vita e la salute del nostro territorio.

Le politiche di austerità e contro gli enti locali da parte del Governo Renzi sono sempre più evidenti. Il Partito Democratico sta portando avanti, in continuità con quanto quanto fatto prima da Berlusconi e poi da Monti, una politica diretta a gravare ulteriormente su chi è già colpito dalla crisi.  Se però negli anni del governo Berlusconi i sindaci del Pd avevano manifestato e protestato contro i pesantissimi tagli di Tremonti, questa volta si sono sentite solo timidissime obiezioni nei confronti di Renzi. Lo stesso si può dire dell’Anci, le cui proteste sono state solo formali, ma pienamente interne alle compatibilità imposte.

È in discussione in questi giorni la trasformazione in legge del cosiddetto decreto Enti locali (78/2015), con cui vengono definiti gli obiettivi del patto di stabilità interno dei Comuni per gli anni 2015-2018, che stanno strangolando le amministrazioni.

Ribadiamo ancora una volta che l’unica via di uscita è quella di rompere le gabbie dei vincoli di bilancio, che sono una scelta peggiorativa rispetto alle politiche europee di austerità. È necessaria una grande battaglia politica e culturale contro questi diktat. Altrimenti i sindaci e i consigli comunali diventeranno solo i “liquidatori” degli enti locali e gli esattori dei cittadini.
Una Città in Comune – Federazione Provinciale Rifondazione Comunista di Pisa

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