Il porto per ora fa solo concorrenza alle imprese

TIRRENO PISA, pagina II
«Il porto di Marina è il sogno che Pisa ha sempre cullato. Ma per diventare realtà deve essere al servizio del territorio e non una mera attività imprenditoriale addirittura in concorrenza con le altre del settore». Questo il commento del presidente di Confesercenti, Antonio Veronese, alle ultime dichiarazioni del management della società Boccadarno che ha lanciato, tra l’altro, l’affitto dei posti barca low cast per l’inverno. «Tutti noi abbiamo accolto con grande gioia la realizzazione del porto – dice ancora Veronese -, considerandolo uno strumento di rilancio dell’economia del litorale e della città; lo abbiamo accolto sperando che si trasformasse in un secondo Galilei, in grado di catalizzare turisti. Purtroppo le prime mosse della società di gestione stanno andando in una direzione diversa. Ci pare infatti che siamo di fronte a un’attività imprenditoriale che fa concorrenza al territorio. Prima il bar e il ristorante, poi i posti barca in af fitto temporaneo a prezzi s tracciati da utilizzare addirittura come seconda casa senza Imu; a questo punto ci attendiamo anche un luna park».
Veronese chiede quindi alla Boccadamo di impegnarsi per una vera sinergia con la città, «considerando il porto una infrastruttura e non un’impresa». «Alla luce della brillante idea del Comune di un Piuss anche per litorale, idea che ci vedrà impegnati a fianco del sindaco, crediamo che occorra un nuovo progetto industriale del porto legato a un reale sviluppo turistico. Piano che deve uscire dalla logica del profitto immediato e magari del più grande che mangia i più piccoli. Noi saremo sempre dalla parte dei piccoli imprenditori, quelli che non hanno le spalle coperte», conclude Veronese.
E sulla vicenda interviene anche Gustavo Elmi, presidente dell’associazione Arno (associazione aderente a Cna che raggruppa le imprese di rimessaggio lungo il fiume). «Come pisano non posso che essere felice per la realizzazione del porto esordisce – che sana la ferita dei vecchi capannoni Motofides. Ma questo non vuol dire che va tutto bene. Ci pare che finora il porto prenda e non dia: il ristorante e il bar non hanno portato nuovi clienti, mali hanno tolti a strutture già presenti. Le barche ormeggiate sono, per la maggior parte, quelle che prima erano nei rimessaggi in Arno. Crediamo che occorra uno scatto in avanti per trasformarsi in vero polo attrattivo del turismo». Quanto all’offerta dei posti barca low cost. «penso che il porto non abbia bisogno di affittare un centinaio di posti a 1.600 euro; o meglio ha bisogno di ben altro».

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