Interpellanza: Terreni del Porto di Marina

Di seguito una interpellanza presentata dai consiglieri di Una città in comune – PRC

Interpellanza: Terreni del Porto di Marina

Alla luce delle dichiarazioni rese durante la seduta del 3 Marzo della 2° Commissione di controllo e garanzia dal Dott. Luca Cecconi, liquidatore della società Gea servizi per l’ambiente Spa (Gea), a proposito dei terreni dell’area del Porto di Marina di Pisa secondo le quali:
1. i terreni appartenenti a Gea varrebbero secondo la stima commissionata da Gea circa 3 Milioni (che nel frattempo sono calati con la diminuzione dei valori immobiliari), mentre con il metodo attuato dalla stima del Comune circa 2 Milioni.
2. tale differenza sarebbe da ricercarsi nella diverse applicazione del principio di valutazione dei terreni in relazione alle previsioni che vi insistono.
3. i terreni appartenenti a Gea non sono stati usati per il cantiere del porto e che anzi, sono nella piena disponibilità della società.
4. Gea è preoccupata perché l’attuale situazione economico finanziaria dell’impresa realizzatrice del Porto non garantirebbe la sicurezza dei profitti derivanti dalla vendita.
4. la soluzione avanzata dalla proprietà, riguardante la possibilità di procedere con l’acquisto delle aree per lotti, rischierebbe di penalizzare i proprietari delle aree più distanti dal bacino del Porto (tra i quali Gea).
5. la convenzione che lega i proprietari dell’area alla ditta che dovrebbe realizzare il nuovo insediamento ha durata decennale e che quindi scadrebbe tra due anni.
6. è intenzione del liquidatore di cedere le proprietà di Gea ai comuni azionisti, tra le quali anche i terreni di Marina di Pisa.

Si chiede al sindaco e alla giunta :

Quale sia il valore della stima dei terreni di proprietà comunali rientranti nel progetto del “Porto di Marina” del Comune, come essa sia stata calcolata, e se abbia avuto recenti aggiornamenti;

se si è valutato il possibile danno economico dalla vendita per lotti che potrebbe arrecarsi a Gea, appartenente al Comune di Pisa per l’87,8%;

come si intende procedere nell’eventualità della non realizzazione delle opere prima della scadenza della convenzione.

Marco Ricci, Francesco Auletta

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