La Misericordia non cede Confermati 39 licenziamenti

NAZIONE PISA, pagina 10
I TERMINI DELLA PROCEDURA SCADONO IL 5 OTTOBRE
NEL CORSO dell’incontro tra i sindacati e Misericordia, che si è tenuto al Centro direzionale per l’impiego alla presenza dell’assessore provinciale Anna Romei (nella foto), i vertici della Misericordia hanno palesato l’intenzione di non attivare nessun ammortizzatore sociale, incluso la cassa integrazione in deroga. Come è noto la pluricentenaria arciconfraternita il 16luglio scorso ha attivato una procedura di riduzione del personale che riguarda 39 dei 56 lavoratori in organico.
L’ENTE di via Gentile da Fabriano ha confermato che l’unica soluzione è il ricorso alla mobilità non essendo possibile la strada di altri ammortizzatori sociali, pur impegnandosi, in accordo con i sindacati, ad attivare percorsi per ricollocare i lavoratori licenziati. I Cobas hanno confermato la richiesta di attivazione di ammortizzatori sociali, precisando che per i lavoratori interessati è possibile il ricorso ai contratti di solidarietà o alla cassa integrazione in deroga. Secondo l’Ugl la procedura è l’unico tentativo possibile a salvaguardia della Misericordia. L’arciconfraternita , pur confermando la mobilità, si è dichiarata disponibile a partecipare a un tavolo con altri organismi, per ricollocare i lavoratori licenziati. I termini per la procedura di mobilità scadono il5 ottobre.
«LA VOLONTA’ di non attivare nessun ammortizzatore sociale una decisione inaccettabile – commenta Federico Giusti dei Cobas -. La Misericordia dismette quindi i servizi, anche quelli che sono pari in bilancio, cedendoli alle associazioni di volontariato con una evidente esclusione del personale. Corresponsabili di questa situazione vergognosa sono l’Usl e la Società della Salute che non hanno inserito le clausole sociali a garanzia non solo dei servizi ma anche del personale stesso».

Condividi questo articolo

Lascia un commento