L’assessore difende il ruolo dei Ctp

TIRRENO PISA; pagina 15
Danti: «Da Prc-Una città in Comune solo dichiarazioni strumentali»
«Insedieremo i consigli territoriali, i Ctp, perché sono un utile strumento (non il solo) di confronto e discussione, tanto che l’esperienza pisan a è stata esportata e realizzata a Ravenna. Sicuramente dovranno avere più poteri e competenze». Parla Dario Danti, assessore comunale alla partecipazione. La sua è una difesa del ruolo e dell’importanza delle nuove circoscrizioni, che arriva fino a criticare la posizione presa da Una città in Comune-Prc.
«Su sollecitazione di tutte le forze politiche – dice Danti abbiamo progettato tre appuntamenti sulla partecipazione. Il primo ci ha permesso, con Antonio Floridia, dirigente della Regione, di confrontarci della nuova legge regionale. Abbiamo realizzato poi una giornata di discussione attraverso gruppi di lavoro su strumenti e forme di partecipazione. Il terzo appuntamento sarà decentrato in ogni Ctp quando verranno insediati».
Dal percorso fin qui svolto, riprende l’assessore, sono emerse idee importanti «che saranno messe a disposizione della città». Eccone alcune. Sui consigli territoriali: prevedere, in prospettiva, la loro elezione diretta; pareri obbligatori dei Ctp sugli atti del Consiglio comunale; riunioni congiunte tra tutti i consiglieri (dei Ctp e comunali). Altre proposte sono venute circa la costruzione di laboratori di quartiere, sul rafforzamento delle consulte tematiche, sulla realizzazione di una maggiore comunicazione trai cittadini attraverso appositi strumenti informatici. E ancorale “camminate di quartiere” sui problemi del territorio con esponenti della giunta e cittadinanza. Sulla legge regionale, infine, Al suo possibile utilizzo per promuovere un articolato processo di urbanistica partecipata sul Parco urbano di Cisanello coinvolgendo scuole, ateneo, associazione ambientaliste e quartiere».
Alla luce di tutto questo, secondo Danti, «suonano strumentali le dichiarazioni di Prc e Una città in Comune. Sono stati assenti da un percorso condiviso e importante, che tutte le altre forze politiche hanno contribuito a costruire. Dispiace anche il cambio di posizione di Rifondazione che non nominerà esponenti nei Ctp, a differenza di quanto fatto nella scorsa legislatura. Quanto alla critiche sul fatto che i Ctp sono nomine di secondo livello, le forze politiche possono trovare le forme selettive dei consiglieri che meglio vogliono, per esempio promuovendo percorsi partecipati anche in questo caso. Sottrarsi da percorsi partecipativi significa, alla fine, privarsi di forme di partecipazione: e questa è una grande contraddizione».

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