Lettera aperta sulla accoglienza dei profughi ai Rettori di Università di Pisa, Scuola Normale e Scuola S. Anna

Nei giorni scorsi i consiglieri del gruppo consiliare “Una Città in Comune – PRC” hanno deciso di inviare una lettera aperta sul tema dei profughi rivolta ai Rettori di Università di Pisa, Scuola Normale e Scuola S. Anna, Massimo Mario Augello (Rettore dell’Università), Fabio Beltram (Direttore SNS), Pierdomenico Perata (Rettore Sant’Anna).
Qualche settimana fa fatto il giro del mondo il caso dell’Università Humboldt di Berlino, che ha comunicato ufficialmente l’apertura dei propri corsi alla partecipazione gratuita dei profughi. A tutt’oggi non ci risulta che le Università pisane abbiano avviato iniziative per dare un segnale concreto – secondo le loro possibilità – di interessamento alla questione dei profughi. L’accoglienza si può manifestare in molte forme, dalla messa a disposizione di parte del proprio patrimonio immobiliare a iniziative concrete di apertura nei confronti dei profughi presenti nel nostro territorio.
Nel corso della 2ª Commissione Consiliare Permanente del 15 settembre u.s., l’Assessora alle politiche sociali del Comune di Pisa Sandra Capuzzi ha comunicato che, di fronte alla richiesta del Prefetto Attilio Visconti di mettere a disposizione alcuni spazi per l’accoglienza dei profughi, le tre Università avrebbero risposto in maniera negativa.
Per discutere delle possibili iniziative da approntare per far fronte all’arrivo e alla permanenza dei profughi nel nostro territorio, i consiglieri del gruppo consiliare “Una Città in Comune – PRC” hanno chiesto un incontro pubblico ai tre Rettori delle Università pisane.
Di seguito il testo della lettera.

Al Rettore dell’Università di Pisa, prof. Massimo Mario Augello
Al Direttore della Scuola Normale Superiore, prof. Fabio Beltram
Al Rettore della Scuola Superiore Sant’Anna, prof. Pierdomenico Perata

Egregi Professori,
Ci rivolgiamo a voi, in quanto responsabili delle tre istituzioni di alta formazione presenti nella città di Pisa, per parlare di una questione cruciale, al centro del dibattito politico europeo degli ultimi mesi: l’accoglienza dei profughi.

Poco più di un mese fa, nel corso della 2ª Commissione Consiliare Permanente del 15 settembre u.s., abbiamo appreso dall’Assessora alle politiche sociali del Comune di Pisa Sandra Capuzzi che, di fronte alla richiesta del Prefetto Attilio Visconti di mettere a disposizione alcuni spazi per l’accoglienza dei profughi, le tre Università avrebbero risposto in maniera negativa.

Per noi è difficile credere che delle istituzioni di tale importanza, dal profilo culturale così elevato, si siano sottratte a una richiesta di impegno civile e umanitario in un momento così difficile e doloroso, come quello che stanno attraversando decine di migliaia di profughi in fuga dalle aree di guerra. Stentiamo ad associare l’immagine dei più alti luoghi di formazione e trasmissione del sapere umanistico e scientifico del nostro paese – che abbiamo la fortuna di avere nella nostra città, una città in cui è radicata la cultura della solidarietà – al gesto di negare un aiuto elementare a chi ha perso tutto.

Ad oggi, non ci risulta che né l’Università di Pisa, né la Scuola Normale Superiore, né la Scuola Superiore Sant’Anna, abbiano avviato iniziative per dare un segnale concreto – secondo le loro possibilità – di interessamento alla questione dei profughi.

In un momento in cui ognuno è chiamato a mobilitarsi per mostrare la capacità di apertura e di futuro dell’Europa, un impiego temporaneo per l’accoglienza dei profughi del patrimonio immobiliare pubblico delle tre università di Pisa sarebbe un segnale molto importante per tutto il paese e non solo. Ha fatto il giro del mondo il caso dell’Università Humboldt di Berlino, che ha comunicato ufficialmente l’apertura dei propri corsi alla partecipazione gratuita dei profughi; ha inoltre organizzato un incontro introduttivo per i richiedenti asilo, a cui ha messo a disposizione un servizio di assistenza linguistica e burocratica.

Sono esempi di buone pratiche che vorremmo vedere proposti anche nella nostra città. Per questo vi chiediamo un incontro pubblico per discutere delle possibili iniziative da approntare per far fronte all’arrivo dei profughi, un fatto di grandi proporzioni che avrà ripercussioni su tutto l’assetto istituzionale dell’Unione europea e dei singoli paesi, di fronte al quale ogni soggetto, individualmente e collettivamente, è chiamato a rispondere.

Siamo convinti che il sapere e la formazione siano prima di tutto mossi da un desiderio etico e civile nei confronti della società: negare l’accoglienza significa negare le radici stesse della spinta alla conoscenza.

In attesa di una vostra cortese risposta, Vi porgiamo i nostri saluti

Pisa, 30 ottobre 2015

Francesco Auletta
Marco Ricci
(Una Città in Comune – PRC)

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