Litorale, fermiamo chi vuole svenderlo

TIRRENO PISA, pagina VII
L’INTERVENTO di Valeria Antoni
Dal governo delle “Larghe Intese” un bel condono tombale per gli stabilimenti balneari. Siamo nettamente contrari ad ogni forma di regolamentazione delle concessioni demaniali balneari – tema che anche “Il Tirreno” di Pisa, con riferimento al nostro litorale, ha affrontato negli ultimi giorni – regolamentazione che preveda la divisione della spiaggia individuando due realtà distinte. Da una parte lo stabilimento che verrebbe venduto al concessionario il quale diverrebbe così di fatto proprietario della struttura con cabine, docce e servizi vari e dall’altra la spiaggia che invece andrebbe a gara d’asta, indovinate a chi? E’ irregolare ed eticamente riprovevole che lo Stato abdichi ai suoi diritti svendendo porzioni di territorio pregiate e logisticamente non alienabili in quanto unici accessi al mare.
L’articolo 9 della nostra Costituzione recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. La spiaggia è di tutti i cittadini, non solo di chi ci ha costruito sopra. Sarebbe come se, affittato un terreno ci si edificasse sopra una casa e se ne rivendicasse la proprietà, per questo motivo non crediamo proprio che il proprietario, nel nostro caso lo Stato (noi cittadini) sarebbe tanto d’accordo. Il governo Letta in questi giorni sta studiando un provvedimento per non scontentare la categoria che ha investito nel settore degli stabilimenti balneari. Chi ha investito sapeva benissimo cosa stesse facendo, ma non ha tenuto conto delle conseguenze, anche grazie a tutti quegli amministratori che condividevano gli stessi interessi. Esiste, ed esisteva un regolamento prevalente, quello del Codice della Navigazione che disciplina la materia e quello deve essere rispettato. Ci fa vergognare che si faccia carta straccia delle regole a proprio uso e consumo, per ultimo la Regione Toscana che poche settimane fa ha modificato il concetto di facile rimozione cambiandolo da 48 ore a 90 giorni, praticamente certificando che tutti gli stabilimenti sono di facile rimozione, anche quelli con piscine e discoteche. Siamo in un sistema di diritto, è bene ricordarlo. Chi ha ricevuto una concessione sapeva di intitolarsi una concessione e non di firmare un contratto di acquisto. Questo provvedimento non deve passare.

Capogruppo dei movimento 5 Stelle in consiglio comunale a Pisa

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