Meno posti, ma aumenta la quota rosa

IL TIRRENO PISA, pagina II (di Gianluca Campanella)
in Sala Regia siederanno 22 uomini e 10 donne. Pierotti (349 voti) è il primo tra gli esclusi nel Pd, però potrebbe rientrare
Nel prossimo consiglio comunale siederanno 10 donne e 22 uomini più il sindaco: il consiglio uscente era formato da 8 donne e 32 uomini più il sindaco. Quindi, nonostante il dimagrimento da 40 a 32 consiglieri (dovuto alla spending review), il numero di donne cresce. Altro dato: grazie al premio di maggioranza, la coalizione che appoggia Filippeschi ha 20 rappresentanti in Sala Regia. Sono 15 per il Pd, 2 ciascuno per la Lista Civica e per Sel, uno per i Riformisti. Il Pd riconferma gli uscenti Stefano Landucci, Maria Chiara De Neri, Ranieri Del Torto (capogruppo) e Sandro Gallo; conquista la new entry di Andrea Ferrante (segretario comunale del partito), ma lascia a casa Nicola Pisani, Massimo Chiarugi, Patrizia Bongiovanni, Andrea Cammilli, Luigi Branchitta e Rocco Gangemi.
La situazione è provvisoria, visto che se qualcuno dei vincitori sarà chiamato in giunta dovrà dimettersi da consigliere facendo ripescare il primo dei non eletti del suo partito. Un nome che tutti indicano è quello di Salvatore Sanzo, primo assoluto per preferenze: per l’assessore provinciale allo sport sembra quasi sicuro un posto in giunta. La lista civica perde Alessandro Gorreri, solo quattordicesimo per preferenze tra i suoi colleghi; mentre tra gli esclusi eccellenti dei Riformisti ci sono Giuliano Bani (socialisti), Massimo Balzi e Paolo Cognetti (questi ultimi due ex Fli, confluiti nel nuovo progetto voluto dall’assessore all’ambiente Federico Eligi).
Passiamo alle opposizioni: ciascuna coalizione che è riuscita a esprimere almeno un consigliere, porta in Sala Regia il proprio candidato sindaco: così Franco Mugnai, secondo classificato, entra a Palazzo Gambacorti insieme ad altri tre Pdl, tutti consiglieri confermati ex Forza Italia. Degli uscenti, solo Roberta Luperini (che in realtà proviene da Fli, ma è stata candidata nei berlusconiani) resta fuori. Alla terza classificata nella competizione per il sindaco, Valeria Antoni, vanno tre seggi che completerà insieme ad altri due grillini. Stesso discorso per Diego Petrucci, con altri due di Noi Adesso Pisa, ma non con Antonio Cassone, ex assessore al personale di Idv, transitato nella lista di destra e terzultimo della sua formazione. Infine Francesco Auletta porta con sé Marco Ricci, per anni presidente di Legambiente.
La “lotteria” delle preferenza può giocare scherzi infami: Francesco Pierotti (Pd), nonostante abbia visto il suo nome scritto 349 volte sulle schede, non è stato eletto perché il suo partito viaggia su numeri altissimi; è il miglior perdente. Al contrario, per Elisabetta Zuccaro (MSS) sono bastate 65 preferenze per entrare in consiglio: è la peggiore vincente. Ultima notazione sui “trombati di lusso”: tra gli otto partiti che ottengono consiglieri, solo in due casi non passano i capilista. Si tratta di Giuseppe Strignano (M5s) e Maria Francesca Zini (Una città in Comune).

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