Misericordia, Auletta scrive al vescovo

IL TIRRENO PISA, pagina V
«Sgomento e tristezza» per la proposta di licenziamenti di gran parte dei dipendenti e lo stato di crisi della Misericordia, ma anche la richiesta «di fermare i licenziamenti». E’ quanto scrive in una lettera aperta inviata all’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, il candidato sindaco di Una città in comune e Rifondazione, Francesco Auletta che si dice convinto che di «poter trovare ascolto in nome di quel dialogo che aprì il Concilio Vaticano II». «Perché la Misericordia – scrive Auletta a Benotto – non trova altra strada per risanare la propria situazione economica se non quella di aggiungere povertà a povertà, come una qualsiasi altra azienda? Papa Giovanni XXIII scriveva che il lavoro “deve essere valutato e trattato non già alla stregua di una merce, ma come espressione della persona umana”. Per la grande maggioranza degli uomini, il lavoro è l’unica fonte da cui trarre i mezzi di sussistenza e perciò la sua rimunerazione non può essere abbandonata alle leggi del mercato. E’ in nome di questi valori condivisi che mi rivolgo a lei perché, dall’alto del suo prestigioso magistero, possa intervenire e chiedere ai responsabili della Misericordia di trovare altre soluzioni per operare il necessario risanamento economico».

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