Misericordia, i vertici valutano solidarietà o cassa in deroga

TIRRENO PISA, pagina I
LA REGIONE: NO Al LICENZIAMENTI
Una pausa di riflessione per valutare il ricorso agli ammortizzatori sociali, tra contratti di solidarietà o cassa in deroga, in modo da evitare i licenziamenti ormai imminenti.
Ë l’impegno assunto ieri mattina a Firenze dal governatore della Misericordia, Luigi Marchetti e dal manager che segue lavertenza, Carlo Alberto Orvietani al termine dell’incontro con l’assessore regionale al Lavoro, Gianfranco Simoncini. L’amministratore ha avanzato anche una formale richiesta perché vengano ritirati i 39 licenziamenti.
Al tavolo erano presenti i responsabili di Cgil Cisl e Uil. Dice Gianfranco Francese, segretario provinciale della Cgil: «La riflessione sugli ammortizzatori sociali è stata ottenuta grazie all’insistenza dell’assessore regionale. Da parte di Marchetti e Orvietani c’era stata un’iniziale conferma di una chiusura che alla fine si è un po’ ammorbidita. Noi rimaniamo dell’idea che i contratti di solidarietà sono una risposta che conviene ai lavoratori e alla stessa Misericordia».
Nel pomeriggio i sindacati hanno incontrato il sindaco Marco Filippeschi e il presidente della Provincia, Andrea Pieroni. Entrambi, preoccupati per la situazione, chiedono un incontro urgente al governatore decisi a «compiere ogni sforzo per individuare procedure di garanzia sociale dei lavoratori». Riguardo ai 39 esuberi su un organico ora sceso intorno alle 55 unità, Francese precisa che non è automatica la lettera di licenziamento allo scadere del periodo riferito alla procedura di mobilità.
«L’invito alla riflessione accettato dai vertici della Misericordia non dovrebbe far scattare i licenziamenti, almeno nell’immediato», chiosa il sindacalista Cgil.
Per i sindacati ci sono le condizioni affinché la Misericordia possa usufruire dei contratti di solidarietà per almeno un altro anno. Sarebbe garantito fino al 90 per cento dello stipendio e anche l’azienda percepirebbe degli aiuti da parte della Regione.
Nel frattempo ci possono essere ricollocazioni, magari in altre Misericordie, o percorsi di riqualificazione. «Prendendo atto delle difficoltà prospettate dall’ azienda – spiega l’assessore Simoncini – abbiamo fatto presente che l’esigenza di un programma di ristrutturazione non può prescindere dalla sua sostenibilità sul piano sociale. Per questo abbiamo ricordato, demandando ad eventuali accordi in sede sindacale, la possibilità di fare ricorso alla cassa integrazione in deroga in alternativa alla mobilità. Uno strumento che, associato ad altri di cui disponiamo, darebbe più tempo per l’attuazione del programma».

Pietro Barghigiani

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