Misericordia, nessun passo avanti

NAZIONE PISA, pagina 15 (di FEDERICO CORTESI)
L’assessore regionale Simoncini chiede il ritiro dei licenziamenti
UNA FORMALE richiesta agli organi dirigenti della della Misericordia perchè ritiri i 39 licenziamenti. E’ quanto ha proposto l’assessore regionale al lavoro, attività produttive e formazione, Gianfranco Simoncini, ai rappresentanti della venerabile arciconfraternita, convocati nella mattinata di ieri a Firenze nella sede della Regione insieme alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni pisane (erano presenti l’assessore provinciale Anna Romei e quello comunale David Gay). Nel corso dell’incontro è emerso, dunque, che le posizioni dei dirigenti della Misericordia e i sindacati non hanno fatto registrare alcun mutamento. «Prendendo atto delle difficoltà prospettate dall’azienda – spiega, così, l’assessore Simoncini – abbiamo fatto presente che l’esigenza di un programma di ristrutturazione non può prescindere dalla sua sostenibilità sul piano sociale. Per questo abbiamo ricordato, demandando a eventuali accordi in sede sindacale, la possibilità di fare ricorso alla cassa integrazione in deroga in alternativa alla mobilità. Uno strumento che, associato ad altri di cui disponiamo, darebbe più tempo per l’attuazione del programma». I rappresentanti della Misericordia hanno preso atto della proposta e si sono impegnati ad ulteriori approfondimenti, che saranno svolti la prossima settimana quando sarà convocata una riunione del Magistrato (il consiglio della Misericordia).
NEL pomeriggio, poi, segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil – rispettivamente Gianfranco Francese, Gianluca Federici e Renzo Rossi – hanno incontrato in Provincia il presidente Andrea Pieroni e il sindaco Marco Filippeschi i quali hanno espresso «grande preoccupazione per il rischio che la situazione trovi sbocco nel licenziamento dei dipendenti». Pur nella consapevolezza della gravità delle condizioni in cui versa la confraternita, per responsabilità passate dei suoi vertici, Provincia e Comune ritengono che si debba «fare ogni sforzo per individuare procedure di garanzia sociale del lavoro e dei lavoratori, secondo ciò che allo stesso tavolo regionale è emerso, quale proposta condivisa della Regione, degli enti locali e dei sindacati confederali». Pertanto, per illustrare la posizione delle istituzioni, e per sensibilizzare gli amministratori della Misericordia, è stato richiesto un incontro urgente al governatore Luigi Marchetti. «La cassa integrazione in deroga – commentano i Cobas – è una proposta che i Cobas hanno già avanzato a inizio estate anche quando Cgil, Cisl e Uil non erano d’accordo raccontando di aperture della Confraternita ai sindacati, aperture che mai e poi mai ci sono state».

federico.cortesi@lanazione.net

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