Misericordia, oggi l’ultimo summit

Nazione PISA, pagina 12 (di FEDERICO CORTESI)
Autorità e sindacati daì dirigenti della cgiea per scongiurare i licetiziamenti
CONVOCATI da Gianfranco Simoncini, assessore regionale all’attività produttive, lavoro e formazione, stamani a Firenze i vertici della Misericordia – con il governatore Luigi Marchetti – incontreranno ancora una volta i rappresentanti degli enti locali (Comune e Provincia di Pisa) e delle organizzazioni sindacali per quello che può essere definito l’ultimo tentativo – davvero in extremis – per scongiurare i preannunciati licenziamenti di una quarantina di dipendenti della pluricentenaria venerabile arciconfraternita che ormai da tempo versa in condizioni economiche disastrose, avendo un passivo (al 31 dicembre scorso) di oltre 11 milioni di euro. Un tentativo che – a meno di clamorosi, quanto auspicabili, colpi di scena – però, sembra purtroppo destinato a fallire.
LA MISERICORDIA, infatti, pare decisa a proseguire sulla strada – dai dirigenti ritenuta l’unica per poter evitare l’epilogo – intrapresa con l’avvio della procedura di mobilità – senza il ricorsi agli ammortizzatori sociali – che si conclude proprio domani, sabato 5 ottobre. Dopo quella data l’arciconfraternita potrà inviare – e allo stato attuale sembra decisa a farlo – le lettere di licenziamento a 39 lavoratori, individuati sulla base di quanto prevede la legge in materia.
A PRIMI di agosto la Misericordia aveva presentato ai sindacati il piano di ristrutturazione economica, finanziaria, operativa da realizzarsi nel periodo luglio 2013 – dicembre 2015. Due gli obiettivi. Il primo è il pareggio economico, entro il 2015, della gestione al fine di consentire l’operatività della istituzione nel rispetto dei suoi valori istituzionali. Il secondo è «l’appropriatezza e il miglioramento continuo dei servizi offerti attraverso il giusto e equilibrato utilizzo del volontariato così come previsto dalle norme statutarie». «Abbiamo fatto una verifica della redditività dei servizi svolti – sostiene il governatore Luigi Marchetti – e abbiamo accertato che sono interamente gestiti in perdita. Il motivo di questi negativi risultati è dato dall’eccessivo carico di costi rispetto ai ricavi che si conseguono, situazione questa derivante dalla circostanza che i servizi dovrebbero, in ipotesi, essere svolti dai volontari e non dai dipendenti, cosa che ovviamente alla Misericordia di Pisa non si verifica. Questa constatazione ci induce con urgenza a modificare l’organizzazione in atto per scongiurare il pericolo del dissolvimento totale dell’Associazione, sempreché non si sia già superato il limite di guardia».

Condividi questo articolo

Lascia un commento