Montanari e Settis con l’ex Colorificio

TIRRENO PISA, pagina III (di Danilo Renzullo)
E il primo lancia una provocazione: «Ora il Comune ritiri la candidatura a capitale della cultura»
«Dopo la sentenza che ordina il sequestro dell’ex Colorificio, agli amministratori di Pisa non resta altro da fare che ritirare la candidatura a capitale europea della cultura».
Così Tomaso Montanari, storico dell’arte e membro dell’Osservatorio sui beni comuni di Napoli, interviene a difesa dell’ex Colorificio Liberato durante l’iniziativa “Privato pubblico comune. L possibile restituire l’arte al cittadini?” che si è svolta giovedì al Teatro RossiAperto.
«E paradossale – continua Montanari – che il giorno prima l’Europa promuova l’esperienza dell’ex Colorificio e il giorno dopo arrivi il sequestro. E non capisco perché l’amministrazione si sia ostinata a non visitare lo spazio, adducendo motivi di carattere istituzionale. Il ministro Bray è andato al Teatro Valle Occupato, il sindaco di Pisa può visitare l’ex Colorificio».
All’iniziativa era presente anche Salvatore Settis che ha sottolineato come le «pratiche messe in atto all’ex Colorificio si collegano ad un’idea di cittadinanza che recupera ciò che è lasciato a colpevole incuria».
«Abbandonare uno stabile così grande a due passi dal Duomo – dice Settis -, è un delitto contro la cittadinanza».
Il “Municipio dei beni comuni”, intanto, non si arrende di fronte alla pronuncia del Tribunale di Pisa.
L’assemblea, riunitasi giovedì scorso, ha «sancito» la volontà di «difendere in forma pubblica, plurale, pacifica, allegra e colorata l’ex Colorificio, presidiandolo e continuando le iniziative».
«Il Municipio – si legge in una nota – è consapevole del rischio che quei 14mila metri quadrati possano essere convertiti a residenziale, aprendo le porte ad una colata di cemento. Ad una progettualità speculativa di una proprietà assente e prepotente, contrapponiamo le nostre idee e i progetti da attuare in uno spazio condiviso. Ma anche l’obiettivo politico che ci siamo posti: mettere in discussione il concetto di intoccabilità della proprietà privata, partendo dalla Costituzione».
«Non siamo soli – continua la nota -: la solidarietà che arriva ci rende consapevoli che la difesa del Colorificio è una questione di importanza nazionale. L’unico assente le istituzioni. Se si ostinano nel perseguire gli interessi privati e il Colorificio tornerà all’abbandono, il “Municipio” non esiterà a intervenire di nuovo per salvare dall’incuria il territorio intorno a via Montelungo».
Oggi, alle 19, il “Municipio” scenderà in piazza con una Street Parade che partirà da piazza dell’Arcivescovado.

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