Mozione: Alternanza scuola-lavoro: no al precariato e allo sfruttamento

Qui di seguito la mozione al Sindaco e alla Giunta del Comune di Pisa presentata dai consiglieri dei gruppi consiliari  “Una Città in Comune – PRC”

Mozione: Alternanza scuola-lavoro: no al precariato e allo sfruttamento

Visto che:

  • La legge 107/2015 all’art.1 comma 33 ha reso obbligatorie, per le studentesse e gli studenti, almeno 200 ore nei licei e 400 ore negli istituti tecnici e professionali di alternanza scuola lavoro (D.Lgs. 77 del 15/4/05);
  • La “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti della scuola secondaria impegnati nei percorsi di formazione”, prevista dall’art.1 comma 37 della legge 107/2015, non è ancora stata emanata; in particolare, non sono ancora regolamentate le modalità di reclamo per gli studenti e le studentesse in formazione o per chi esercita su di loro la potestà genitoriale.
  • A causa dell’enorme numero di soggetti coinvolti le scuole manifestano, generalmente, difficoltà a trovare idonee strutture che accolgano le studentesse e gli studenti in alternanza
  • Una conseguenza della difficoltà di cui al punto precedente è che non vi è garanzia che le esperienze proposte alle studentesse e agli studenti abbiano sempre un congruo valore formativo e attinenza con l’indirizzo di studi
  • L’ammontare del tempo da dedicare all’alternanza scuola lavoro, 2 settimane all’anno nel triennio dei licei e 4 o 5 settimane all’anno negli istituti tecnici e professionali, induce la preoccupazione che essa possa essere usata dalle imprese come sostitutiva del lavoro salariato, con ripercussioni sull’occupazione e sulla capacità negoziale dei lavoratori e delle lavoratrici;
  • L’ammontare del tempo da dedicare all’alternanza scuola lavoro, ove venga meno la qualità del valore formativo dell’esperienza, rischia di ridurre in modo significativo le opportunità di crescita delle studentesse e degli studenti, in quanto una parte considerevole di tale ammontare viene sottratto all’insegnamento disciplinare;
  • Pur avendo l’art.1 comma 39 della legge 107/15 stanziato 100 milioni annui per l’assolvimento dell’obbligo dell’alternanza scuola lavoro, sono stati accertati casi di studentesse o studenti che non vengono rimborsati delle spese sostenute per l’assolvere tale obbligo ;
  • Pur essendo le studentesse e gli studenti in formazione equiparati a lavoratori, tuttavia l’INAIL risarcisce il danno in itinere solo nel percorso da scuola a lavoro e non in quello da casa al lavoro. Questo implica che gli studenti e le studentesse siano scoperti dalla polizza quando si recano al lavoro da casa come accade nel pomeriggio o durante la pausa estiva, o comunque quando il tragitto dalla scuola al lavoro non prevede il passaggio dalla scuola;
  • A causa dell’incongruenza rilevata al punto precedente l’Ateneo pisano ha rifiutato di sottoscrivere l’accordo con l’Ufficio scolastico regionale, precludendo una importante opportunità per le scuole e per i giovani interessati
  • La totale mancanza di un compenso per le attività svolte genera nelle studentesse e negli studenti una visione del lavoro che contrasta nettamente col valore che ad esso è attribuito nella Costituzione repubblicana.

Tutto ciò considerato il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta a:

  • Istituire un Osservatorio per monitorare le attività di alternanza scuola lavoro proposte dalle scuole secondarie di secondo grado del comune di Pisa;
  • definire modalità di segnalazione, a detto Osservatorio, di anomalie o incongruenze nelle esperienze di formazione da parte degli studenti e delle studentesse in formazione o di chi esercita su di loro la potestà genitoriale;
  • Sollecitare il Parlamento e il Governo affinché l’istituto dell’alternanza scuola lavoro sia riformato accogliendo i suggerimenti e le istanze delle studentesse e degli studenti e delle scuole coinvolti.

Francesco Auletta

Marco Ricci

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