Mozione: Comunità energetiche rinnovabili nel Comune di Pisa

La seguente mozione è stata presentata al consiglio comunale di Pisa dal consigliere Francesco Auletta (Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile).

Mozione: Comunità energetiche rinnovabili nel Comune di Pisa

Considerato che sempre più spesso si parla di povertà energetica, una questione complessa che colpisce milioni di persone in Italia e in tutto il mondo, producendo effetti negativi sulla salute e sulla qualità della vita degli individui e che la povertà energetica ha occupato recentemente un posto centrale nell’Agenda Europea, dove si parla di poverty energy o fuel poverty, espressioni con cui si indica l’impossibilità da parte di famiglie o individui di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici.

Considerato che l’aumento spropositato degli ultimi mesi del costo dell’energia, provocato fondamentalmente dalla dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento energetico del nostro paese (in particolare dalle reti di gas metano), ha notevolmente aggravato il fenomeno della povertà energetica, mettendo in difficoltà nuovi soggetti fino ad oggi non toccati dal fenomeno.

Valutato che le conseguenze della povertà energetica sono negative sul livello del benessere e su quello dell’inclusione sociale.

Richiamata inoltre la necessità per la nostra città e per tutto il paese di ridurre drasticamente le emissioni di gas ad effetto serra, e richiamata in tal senso la mozione per la dichiarazione dell’Emergenza Climatica votata dal Consiglio Comunale di Pisa.

Considerato che l’autoproduzione e il consumo di energia da fonte rinnovabile prodotta a livello locale ha ripercussioni ambientali e sociali molto importanti, riducendo le emissioni di CO2 , creando inoltre un beneficio anche economico alle comunità locali.

Considerato anche che il consumo locale dell’energia rinnovabile prodotta dai territori ha un impatto positivo sulle reti di trasmissione, aiutando a bilanciarne i carichi e gli effetti di non programmabilità delle fonti rinnovabili.

Alla luce dell’evoluzione della normativa degli ultimi anni in materia di produzione e autoconsumo di energia rinnovabile, con riferimento particolare a:

  • il decreto “Milleproroghe 2020”, ovvero il D.L. 162/19, all’articolo 42 bis, di recepimento della direttiva europea 2018/2001, che ha introdotto e regolamentato la formazione di comunità di autoproduzione e conseguente autoconsumo collettivo di energia, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e che la suddetta legge ha introdotto forme di incentivazione per l’energia prodotta e autoconsumata da tali comunità di autoconsumo collettivo che devono essere composte da produttori e consumatori afferenti alla stessa cabina di trasformazione;
  • il Decreto Legislativo 8 novembre 2021 , n. 199, in attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, che ha aggiornato le caratteristiche delle comunità energetiche rinnovabili (CER).

Valutato che il vantaggio economico per gli appartenenti a tali comunità sia largamente superiore a quello del semplice “scambio sul posto” e che dunque tale legge possa diventare una grande molla per l’aumento della produzione di energia rinnovabile nei nostri comuni, quartieri e rioni e che per comunità energetica si intenda un soggetto giuridico composto da persone fisiche, autorità locali senza scopo di lucro comprese amministrazioni comunali, associatesi in modo aperto e volontario con lo scopo di ottenere benefici ambientali, sociali o economici;

Alla luce di quanto sopra richiamato, e valutato come la formazione di CER possa aiutare la comunità cittadina a:

  • ridurre le emissioni di gas ad effetto serra;
  • mitigare il fenomeno della povertà energetica, rendendo le famiglie meno dipendenti dalle oscillazioni dei prezzi di mercato dell’energia;
  • far collaborare attivamente soggetti diversi come istituzioni, cittadini e imprese, valorizzando al meglio le caratteristiche di ciascuno;

Considerato che il processo di formazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili non è semplice e richiede competenze trasversali.

Il Consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta

  • ad attivarsi per facilitare la nascita di CER nella nostra città promuovendo l’informazione e la messa in rete dei potenziali soggetti interessati, creando occasioni di confronto sul tema con le Università cittadine, i soggetti imprenditoriali interessati, i quartieri cittadini;
  • a promuovere un percorso specifico con Apes, rivolgendosi al patrimonio di edilizia popolare e ai cittadini che lo abitano come primi soggetti interessati dalla riduzione del costo dell’energia;
  • ad individuare aree marginali e coperture di edifici di proprietà comunale potenzialmente utili per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili;
  • a valutare ulteriori iniziative volte al diffondersi della produzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili nel territorio comunale.

 

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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