Mozione in Consiglio Regionale Toscano: riconvertire ad usi civili la base straniera di Camp Darby

Qui di seguito la mozione presentata al Consiglio Regionale Toscano dai consiglieri regionali di SI – Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori  e Paolo Sarti

Firenze, 8 giugno 2017

Al Presidente del Consiglio Regionale Toscano

“Mozione in merito alla necessità di riconvertire ad usi civili il territorio della base straniera di Camp Darby, abbandonando l’attuale progetto di potenziamento delle infrastrutture finalizzato ad un uso militare dell’area”

 

Il Consiglio Regionale

Ricordato che lo Statuto della Regione Toscana prevede tra le sue finalità prioritarie “la promozione dei valori della pace, della solidarietà, del dialogo tra popoli, culture e religioni”;

Considerato che tali finalità devono continuare a costituire riferimento essenziale ed effettivo per l’azione politica e  amministrativa svolta dalla Regione Toscana, anche in merito agli atti di governo del territorio;
Rilevato che esiste un progetto di rafforzamento delle potenzialità di stoccaggio di armi nella base militare statunitense di Camp Darby, proposto dal Ministero della Difesa degli Stati Uniti d’America e dalla Commissione Mista Costruzioni Statunitense (CMC), il quale prevede: la realizzazione di una nuova linea ferroviaria di collegamento tra la stazione di Tombolo e la base; la realizzazione di un nuovo terminale di 18 metri di altezza; la realizzazione di un ponte girevole sul Canale dei Navicelli; la costruzione di un ulteriore terminal, più piccolo, destinato a funzioni di controllo e sicurezza e infine l’ampliamento del molo “Tombolo Dock”;

Considerato che il potenziamento delle infrastrutture di Camp Darby sarebbe finalizzato ad un uso esclusivamente militare dell’area e in particolare al cospicuo incremento dello stoccaggio e del trasporto di armi e altro materiale bellico verso scenari di guerra, consentendo di far arrivare e partire dalla base fino a due treni al giorno;
Tenuto conto che il progetto dovrà essere realizzato anche all’interno del territorio del Parco Naturale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, in zone a carattere di habitat prioritario e di protezione speciale ai sensi delle Direttive comunitarie 93/43 CEE e 79/409 CEE, in forza delle quali è obbligatoria la Valutazione di Incidenza come stabilito dal Dpr n.357/97;

Preso atto che la Valutazione di Incidenza approvata dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Regionale San Rossore Massaciuccoli con Delibera n.15 del 26 aprile 2017 ha rilevato l’impatto negativo del progetto sugli ecosistemi protetti e il mancato rispetto delle Direttive europee citate, dando parere negativo in quanto l’opera si pone “in contrasto con il Piano Territoriale del Parco (Deliberazione del Consiglio Regionale 12.12.1989 n. 515) e il Piano di Gestione delle Tenute di Tombolo e Coltano (approvato dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli con Delibera n. 18 del 10.5.2002)”;

Tenuto conto che il tratto ferroviario prevede l’attraversamento, oltre al canale dei Navicelli, di due lame e di un canale, oltre all’abbattimento di 937 alberi secolari, dei quali 380 lecci, 164 farnie e 96 pini, con un evidente impatto devastante dal punto di vista ambientale;

Rilevato che il Ministero della Difesa ha scelto di considerare l’opera come “destinata alla difesa nazionale” e volta “ad esigenze connesse alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica”, il che la esonera  dal controllo di conformità urbanistica (art. 81 DPR 616/1977, come sostituito dall’art. 2 DPR 383/1994 e s.m.i.), con la conseguenza che l’unica procedura di competenza dell’Ente Parco resta la sola  Valutazione d’Incidenza, ai sensi dell’art. 88 LRT 30/2015;

Considerato che la base statunitense di Camp Darby è stata considerata a più riprese, anche da parte degli enti locali interessati, un corpo estraneo all`interno dell`area pisano-livornese, ed un ostacolo al pieno sviluppo sociale, economico e industriale del territorio, oltre che un serio elemento di pericolo per la sicurezza dei cittadini;

Ricordato che la nostra Regione si è già espressa in passato a favore della riconversione ad usi civili della base militare di Camp Darby;

Considerato che, per quanto concerne la conversione ad usi civili della base, sono state prospettate nel corso del tempo varie ipotesi concrete e condivise, quali ad esempio la creazione di un polo di ricerca universitaria per l’ambiente e la pace e di un centro di educazione ambientale dotato di un campus per gli studenti accompagnati, nella zona boschiva, da un processo di rinaturalizzazione del sottobosco, di riequilibrio della fauna, di conversione delle lame verso l’agricoltura biologica, con filiere agroalimentari corte;

Tenuto conto che nelle città di Pisa e Livorno numerosi comitati, associazioni e altri soggetti della società civile, assieme a molte forze politiche e sindacali, hanno evidenziato i pericoli che l`esistenza di questa base di un apese straniero rappresenta per la sicurezza e la libertà dei cittadini, nonché il vulnus alla sovranità territoriale;

Rircordato che le Regioni sono in grado di svolgere un’efficace azione politica di contrasto alla militarizzazione del territorio e di tutela della sicurezza dei cittadini, come dimostra l’azione svolta a suo tempo dal Presidente Soru contro le pesanti servitù militari imposte alla Regione Sardegna;

Ricordato che la vocazione storica della base è connessa soprattutto ad interventi di così detto ‘attacco preventivo’, e che già oggi i cittadini e le cittadine di numerosi paesi del mondo hanno subito e subiscono le conseguenze dell’uso delle armi che partono proprio da Camp Darby;
ritiene grave ed ingiustificata, nonché pericolosa per la pace e la sicurezza delle cittadine e dei cittadini, la decisione del Governo italiano di approvare il progetto di potenziamento di Camp Darby proposto dal Governo statunitense;

chiede

ai parlamentari del territorio toscano di intraprendere le opportune iniziative affinché tali opere non siano mai realizzate, rispettando la vocazione della nostra Regione ad un uso del territorio e delle infrastrutture vincolato ad un’economia civile e ad una cultura di pace;

impegna la Giunta Regionale, per quanto suddetto:

  • a percorrere, nell’ambito delle proprie competenze, tutte le possibili strade di contrasto a qualsiasi potenziamento della base di Camp Darby, chiedendo in primo luogo al Governo Italiano di revocare immediatamente la disponibilità e le autorizzazioni all’avvio dei lavori finalizzati all’implementazione di infrastrutture funzionali all’ uso militare dell’area;
  • a intraprendere, di concerto con le altre amministrazioni interessate, ogni azione politica per raggiungere l`obiettivo storico dello smantellamento della base militare straniera di Camp Darby e della sua riconversione ad usi esclusivamente civili, nei modi e nei tempi che saranno resi necessari dal superamento di accordi nazionali e internazionali.

I Consiglieri:

Tommaso Fattori               Paolo Sarti

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