Mozione su scuola pubblica, educazione alle differenza, e pluralismo democratico

Mozione presentata dai consiglieri di Una città in comune – PRC

Mozione: SCUOLA PUBBLICA, EDUCAZIONE ALLE DIFFERENZE E PLURALISMO DEMOCRATICO

Preso atto che per dare una risposta ai problemi di violenza giovanile, sopraffazione e bullismo, tutte le raccomandazioni nazionali ed europee promuovono la realizzazione di progetti di formazione, aggiornamento professionale e sensibilizzazione per il rispetto delle differenze e la valorizzazione dell’incontro tra culture, da realizzare dentro e fuori le scuole;

Preso atto che negli ultimi anni, pur nella mancanza di risorse economiche, tali attività sono aumentate, favorendo la diffusione della cultura costituzionale delle pari opportunità e della solidarietà, grazie alla preziosa collaborazione tra dirigenti scolastici, docenti e associazioni, ottenendo partecipazione e interesse;

Preso atto della crescita in tutta Italia di episodi di ostilità, mossi da settori conservatori e reazionari contro i soggetti singoli e collettivi che sviluppano tali progetti per la valorizzazione delle differenze, l’educazione sentimentale, la prevenzione delle violenze legate al genere e all’orientamento sessuale e il contrasto a ogni forma di discriminazione e sopraffazione;

Tenuto conto che negli ultimi mesi si sono moltiplicate le campagne di diffamazione contro scuole e associazioni che portano avanti percorsi educativi in conformità ai principi di laicità dello Stato e di non discriminazione, da parte di movimenti che prendono le mosse dal discorso di papa Benedetto XVI del 21.12.2012, in cui il pontefice condanna la “nuova filosofia della sessualità” espressa dal “lemma gender”, che per il pontefice contrastano con il racconto biblico della creazione, secondo il quale “appartiene all’essenza della creatura umana di essere stata creata da Dio come maschio e come femmina”.

Considerato che la categoria gender è usata in modo fecondo in molte discipline, come strumento di analisi per indagare le realtà storico-sociali in tutta la loro complessità e articolazione e non per introdurre una concezione particolare dell’essere uomo e dell’essere donna; e che i percorsi di educazione alle differenze non sono diretti alla costruzione della sessualità ma di una pacifica convivenza di tutte le diversità, comprese quelle religiose.

Il Consiglio comunale di Pisa

ritiene alla luce di quanto sopra espresso che le recenti iniziative che sono state promosse anche nella nostra città, che testimoniano la capillarità e la forza di questa campagna di odio verso le differenze e il pluralismo democratico, non siano altro che un attacco alla scuola pubblica, alla sua autonomia e all’autorevolezza degli insegnanti. In questi episodi ad essere sotto attacco è l’idea stessa che la scuola pubblica sia lo spazio in cui trasmettere alle nuove generazioni i valori della cittadinanza plurale e in cui coltivare principi condivisi e in quanto tali più ampi rispetto a quelli appresi nella famiglia di appartenenza, insomma il luogo in cui promuovere la cultura dell’uguaglianza e del rispetto reciproco e il superamento di logiche discriminatorie e stereotipanti;

ribadisce l’urgenza di avviare progetti per l’educazione alle differenze e la parità di genere, riprendendo il lavoro avviato nei decenni precedenti (in particolare col progetto POLITE, pari opportunità nei libri di testo), purtroppo ignorato nelle Indicazioni Nazionali per la scuola superiore del 2010 e seguendo i tanti casi di buone pratiche promosse da altri Comuni italiani, a cominciare da quello di Roma Capitale, e sollecita il Parlamento e il Governo in questa direzione.

Francesco Auletta

Marco Ricci

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