Mura, dalla guerra alle trattative di pace Ecco le richieste dei residenti

NAZIONE PISA, pagina 2 (di ELEONORA MANCINI)
L’ultima parola alla Soprintendenza. Rinviata l’udienza decisiva
MANCA soltanto il `placet’ della Soprintendenza per chiudere la guerra di carte bollate fra i residenti di via Cardinale Maffi e il Comune di Pisa. Il buon senso e la volontà di confrontarsi e trovare un compromesso sono alla base della trattativa che sta impegnando in queste ore legali e tecnici. Dopo l’avvio della trattativa fra l’avvocato Massimo Messina che rappresenta i residenti di via Cardinale Maffi e l’avvocato Susanna Caponi, legale del Comune, l’ultima parola spetta ora alla Soprintendenza che si pronuncerà in settimana sul nuovo progetto presentato dall’architetto Marco Guerrazzi. Per tutelare la privacy dei residenti che avevano vinto il ricorso al Tar, sono infatti in discussione tre importanti misure che prevedono due nuovi interventi sul percorso in quota. Il legale dei residenti ha infatti chiesto l’installazione di pannellature in prossimità delle abitazioni dei ricorrenti, un servizio di guardiania attiva attraverso telecamere di videosroveglianza e, a cantiere concluso, il posizionamento di un divieto a effettuare riprese foto e video. Il Comune, attraverso l’architetto Guerrazzi, ha predisposto quindi un nuovo progetto che sarà visionato in settimana dalla Soprintendenza.
SI E QUINDI messa in atto la bonaria trattativa auspicata dall’ordinanza del Tar che aveva obbligato il Comune di Pisa a sospendere le passeggiate straordinarie sulle mura e imposto l’adozione di cautele per la privacy. Proprio contro questa ordinanza, l’Amministrazione aveva presentato una istanza di revoca al Consiglio di Stato. La discussione era prevista per oggi, ma con grande probabilità sarà rinviata anche su istanza dei residenti. Essendo in corso una ‘bonaria trattativa’ per risolvere la questione in modo pacifico, i ricorrenti hanno presentato assieme al Comune una richiesta di rinvio della discussione. Tutto potrebbe quindi risolversi in settimana con una vittoria a pari merito fra le due parti che hanno dimostrato la massima apertura a definire la faccenda. 1 residenti non si erano mai opposti all’apertura e alla fruizione del circuito murario ai cittadini e ai turisti, limitandosi a sollevare a più riprese l’esistenza di un problema di privacy e sicurezza.
SE, da un lato, la battaglia legale è rientrata nei toni della bonaria trattativa, dall’altro sembra che le mura non stiano godendo di buona salute. Le segnalazioni di molti cittadini e degli Amici di Pisa hanno infatti evidenziato che, nella porzione di circuito restaurato che va dal Duomo a Porta San Zeno, le superfici esterne delle mura sono caratterizzate da larghe striature che partono dalla sommità e arrivano fino al piano di campagna. Si tratterebbe di grosse macchie di umidità che hanno iniziato a comparire sulle mura già dopo il restauro. Alcuni residenti avevano infatti osservato che l’occlusione delle buche pontaie avvenuta con il restauro aveva favorito il ristagno di umidità sulle mura che anche all’interno presentano espanse macchie scure. «Non era mai successo prima – avevano dichiarato sulle nostre colonne -. Da quando è stato fatto il restauro è stato alterato qualcosa». Ma l’allarme che i residenti avevano lanciato non è mai stato raccolto.

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