«Non è una città per turisti»

TIRRENO PISA, pagina II (di Francesco Loi e MauriziaTazartes)
Forum sui musei. Da tutti un’accusa: commercio e accoglienza non sono all’altezza
I musei pisani. Il loro valore culturale, le prospettive, i problemi. La possibilità di essere sempre più una grande opportunità turistica, oltre la Torre e il “mordi e fuggi” collegato. E il circuito dei musei dei lungarni è davvero realizzabile o no? Su questi temi 11 Tirreno ha organizzato un forum in redazione. Hanno partecipato il presidente della Fondazione Palazzo Blu Cosimo Bracci Torsi, il direttore del museo di San Matteo Dario Matteoni, il segretario dell’Opera della Primaziale Gianluca De Felice, il presidente degli Amici dei Musei Mauro Del Corso e il presidente del Sistema museale dell’Ateneo Maria Carmela Betrò. Il dibattito è stato coordinato dal caposervizio Paolo Toccafondi.
Quello che segue è una sintesi di quanto emerso. Il forum per larghi tratti si è trasformato in una critica alla città, ad alcune categorie (nel mirino soprattutto i commercianti), al senso di identità smarrito. Il ritratto di una Pisa troppo lontana dall’essere città di turismo e di conseguenza non all’altezza del potenziale del suo patrimonio storico-culturale.

Prima domanda: come si può rendere concretamente operativo il sistema museale pisano e creare un percorso, un “Lungarno dell’arte e della cultura”, che ponga all’attenzione del mondo la rete dei musei pisani al di là di Piazza dei Miracoli?
Del Corso: «Occorre lavorare con collegialità, programmazione concordata, sensibilità reciproca. Lo dimostra la buona riuscita del “Progetto mura”».
Bracci Torsi: «L’offerta culturale di Pisa è forte, ma disomogenea. La città ha un atteggiamento non favorevole al turismo. Contro il mordi e fuggi bisogna creare un ambiente a misura di turista, che offra cultura e shopping. Qui non c’è. Il sistema commerciale si è degradato. Difficile pensare ad un asse culturale sui lungarni quando questi sono assi di scorrimento del traffico».

Può precisare la sua idea di disomogeneità?
Bracci Torsi: «Piazza dei Miracoli appare come una cittadella chiusa su se stessa. Il resto della città è isolato. Bisogna creare vie d’accesso e collegarla ai lungarni attraverso via Santa Maria, piazza dei Cavalieri e Borgo Stretto. E la presenza di tanti studenti crea molti problemi».
Betrò: «E’ anche vero però che questa disomogeneità e la stessa presenza degli studenti possono essere una ricchezza: dà la possibilità di rivolgersi ad un pubblico differenziato. E poi preferisco una città vivace a una città troppo “leccata”».

Pisa città d’arte, turistica, produttrice di cultura: qual è il suo vero volto?
Del Corso: «È città d’arte, non turistica. Non c’è la giusta mentalità. I suoi gioielli sono isolati in un ambiente non adeguato».
Matteoni: «Non è in grado di attrarre oltre la Torre. C’è una sproporzione tra patrimonio storico-artistico e servizi. Non è mai stata individuata una strategia. La piazza del Dumo segue le sue logiche commerciali, bisogna invece capire chi sono gli altri utenti. Un esempio positivo in questo senso è Palazzo Blu».
De Felice: «Ho visitato Assisi: pulita, organizzata ed economica. Mi è venuto il desiderio di tomarci. Pisa dà questa sensazione? Comunica come dovrebbe?».

L’assessore cosa pensa di queste prime opinioni?
Danti: «L’utenza non deve essere solo quella di massa di Piazza dei Miracoli, ma deve rivolgersi a città e provincia. Sulla comunicazione dico che forse nemmeno noi sappiamo cosa può offrire davvero la città».

Riguardo al problema di una Pisa più accogliente?
Danti: «E’ una questione che coinvolge più ambiti e più livelli, compresi gli operatori economici. Come obiettivo, mi accontenterei di riuscire a far restare il turista in città per una notte in più».

Ma come far conoscere i percorsi turistici alternativi e come renderli fruibili?
Bracci Torsi: «Mi chiedo: dal Museo delle navi all’Sms sulle Piagge quanti chilometri ci sono? Come ci si va? Il San Matteo, laggiù, è isolato. Questa non è una città comunicante. Senza dare certe risposte resta un’illusione creare un sistema museale».
Matteoni: «Si fanno anche tentativi con buona volontà, come le aperture serali. Ma nelle domeniche di agosto non è venuto quasi nessuno al San Matteo. Perché? Ristoranti e locali intorno erano tutti chiusi».

Ma Pisa sa comunicare a chi arriva in città, magari con i voli low cost, cosa c’è oltre la Torre? In piazza del Duomo non c’è nemmeno un cartellone con gli itinerari…
Matteoni: «Pisa ha diverse realtà e più gestori dei beni culturali. Abbiamo bisogno di collegarci, ma non è facile. Abbiamo chiesto al ministero di finanziarci alcuni progetti: uno di questi per fare del San Matteo un polo di informazione per turisti e cittadini».
De Felice: «Comunicare è anche far capire alla gente e alle categorie che quel muro su cui si appoggiano le bancarelle è un muro del Duecento, fatto da un antico architetto ed è parte integrante di Piazza dei Miracoli. I pisani lo sanno?».
Del Corso: «Pannelli multimediali servirebbero in tutte le zone più frequentate della città. Al parcheggio di via Pietrasantina, punto essenziale, di un pannello è rimasto solo lo scheletro».
Matteoni: «Abbiamo detto della rete commerciale, vorrei aggiungere anche una scarsa tipicità della ristorazione».
Bracci Torsi: «Andate ad Angers, città gemellata, a vedere i loro uffici di informazione».

Assessore, come replica?
Danti: «Non dimentichiamo gli effetti della crisi economica. Comunque, riflettiamo su forme di incentivo, tipo una card. A ottobre c’è già il tutto esaurito in città grazie all’Internet Festival e alla mostra di Warhol. L’obiettivo deve essere avere eventi che coprano tutto l’anno».

Un sistema museale diffuso, da Tramontana a Mezzogiorno, con i lungarni come asse centrale

II Museo di Palazzo Blu, posto sul lungarno Gambacorti, ha sede in un antico palazzo nobiliare restaurato dalla Fondazione Pisa ed è gestito dalla Fondazione Palazzo Blu

Il Museo nazionale di San Matteo, nel convento medievale omonimo, possiede opere dei maestri pisani e toscani dal XII al XVII secolo, oltre a reperti archeologici e ceramici

Il museo nazionale di Palazzo Reale si trova su lungarno Pacinotti in un palazzo cinquecentesco disegnato dal Buontalenti, già residenza delle case regnanti di Medici, Lorena e Savoia

Il Museo della Grafica, che si trova su lungarno Galllei, ospita le collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe del Dipartimento di Storia delle Arti dell’università dl Pisa

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