«Non faremo nomine nei Ctp»

TIRRENO PISA, pagina IV
UNA CITTÁ IN COMUNE-PRC
Il gruppo consiliare di Una città in comune-Prc ha scelto di non nominare alcun consigliere dei Ctp (lunedì scorso sono scaduti i termini per indicare i 120 componenti dei sei consigli di partecipazione), avviando un percorso a lungo termine «per rispondere al bisogno di partecipazione dei cittadini», attraverso periodiche assemblee in cui raccogliere esigenze e criticità dei quartieri da parte di cittadini, comitati e associazioni. «La decisione di non nominare consiglieri (è la prima volta che un gruppo consiliare si rifiuta di farlo, ndr) – spiega il capogruppo Ciccio Auletta – ha alla base due motivi: il metodo usato per indicare i consiglieri, nominati dai gruppi politici e non attraverso consultazioni popolari, e lo svuotamento delle loro funzioni che rende i Ctp luoghi utilizzati dalla giunta per avere una serie di “sì” sulle scelte più importanti». Secondo Auletta, i Ctp non sono luoghi di partecipazione attiva ma organismi usati per mantenere gli equilibri politici dei partiti più forti. Nei prossimi giorni, il gruppo pubblicherà sul proprio sito web alcuni referenti per ogni quartiere. «Ci sarà poi un calendario di assemblee – spiega Federico Oliveri, coordinatore cittadino del Prc – in cui far emergere la voce dei cittadini. Una sperimentazione di «partecipazione alternativa e reale» che ha come obiettivo quello di redigere un bilancio partecipativo, in cui i cittadini stabiliscono le priorità sull’assegnazione delle risorse non vincolate e nella realizzazione delle opere pubbliche. In sede istituzionale, invece, si cercherà di modificare lo statuto comunale, in particolare per rafforzare l’istituto referendario, e «prevedendo nel regolamento l’obbligatorietà di attivare il bilancio partecipativo, l’attivazione dei percorsi dell’udienza e istruttoria pubblica per gli atti di programmazione e di pianificazione territoriale e per l’approvazione di opere rilevanti».

Danilo Renzullo

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