Nuovo regolamento della Polizia Municipale, no alla militarizzazione di questo corpo

Una bozza di nuovo regolamento della Polizia Municipale sta circolando tra addetti ai lavori, e ha attirato l’attenzione delle associazioni cittadine impegnate nella difesa dei diritti umani e la promozione di una cultura di pace. Mentre gli agenti di Polizia Municipale, infatti, si vedono coinvolti in operazioni sempre più rischiose per la propria incolumità, in cui la mancanza di preparazione e formazione, soprattutto in ambiti di intervento così delicati, possono determinare violazioni alle libertà e ai diritti dei cittadini, a partire dai più vulnerabili, scopriamo che l’amministrazione immagina personale dotato di manganelli e spray urticante, oltre alla pistola di ordinanza.

La bozza di nuovo regolamento infatti enfatizza le funzioni di Pubblica Sicurezza e di Polizia Giudiziaria, che per la Polizia Municipale dovrebbero essere soltanto ausiliarie, relegando quasi in secondo piano le funzioni amministrative e di controllo che sono specifico compito della Polizia Municipale (e che in assenza di organico sufficiente rischiano di non essere proprio assolte).

Questa enfasi sulle funzioni di sicurezza porta in automatico a ribadire che la Polizia Municipale deve portare le armi in ogni momento del servizio, qualunque sia il servizio che stia compiendo: una necessità che non è affatto contemplata dalla legge nazionale, ma è invece una scelta precisa dei singoli comuni. Come coalizione, nel suo programma elettorale Una città in comune – Rifondazione Comunista aveva prefigurato una Polizia Municipale disarmata. L’associazione Un ponte per… sta dialogando con altre amministrazioni d’Italia per lanciare percorsi di formazione alle forze dell’ordine sulla gestione costruttiva e nonviolenta dei conflitti. Continuiamo quindi a credere che molti dei compiti specifici di controllo e intervento tipici di una polizia “di vicinanza” – come quella locale dovrebbe essere e storicamente è stata – non necessitino di armi.

Data la centralità dell’operato della Polizia Municipale per la città pensiamo che il nuovo regolamento non debba essere considerato come una semplice questione tecnica ma che esso, anche per i suoi contenuti, rivesta dimensione politica e sia perciò oggetto di interesse per l’intera comunità. Per questo motivo riteniamo che prima della sua approvazione sia necessario un ampio dibattito pubblico, che coinvolga cittadini, associazioni e forze sindacali. Esprimiamo sin d’ora la nostra totale contrarietà alla proposta contenuta nella bozza di regolamento in cui si prevede di dotare la polizia municipale di strumenti quali gli spray urticanti o altri sistemi simili, e ad una idea di ulteriore militarizzazione di questo corpo.

Una città in comune
Un Ponte per…
Partito della Rifondazione Comunista

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