Ordine del giorno: “Protocollo Caserme e riutilizzo a fini sociali e culturali dell’ex-Caserma Curtatone Montanara”

Questo l’ordine del giorno presentato al consiglio comunale di Pisa da consiglieri di Una Città in comune – PRC

 

Ordine del giorno: “Protocollo Caserme e riutilizzo a fini sociali e culturali dell’ex-Caserma Curtatone Montanara”

Visto il protocollo d’intesa siglato il 18 aprile 2001 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Difesa, Ministero per i Beni e le Attività culturali, Regione Toscana, Comune di Pisa, Ministero del Tesoro, Ministero delle Finanze, Agenzia del Demanio, Comando generale della Guardia di Finanza, Università di Pisa, Agenzia regionale per il diritto allo studio universitario di Pisa) con cui il Comune di Pisa si impegna tra le altre cose a realizzare a Ospedaletto una struttura atta ad ospitare gli insediamenti militari allocati nelle 3 caserme “Artale” in via Roma, “Bechi Luserna” in via Aurelia e Curtatone e Montanara in via Giordano Bruno;

Considerato l’accordo di programma siglato tra Ministero della Difesa, Comune di Pisa e Agenzia del Demanio il 13 luglio 2007 attuativo degli articolo 6, 7 e 8 del suddetto protocollo d’intesa, finalizzato alla realizzazione a Pisa di una nuova caserma per il Ministero della Difesa la riqualificazione urbanistica e trasformazione delle caserme “Artale”, “Bechi Luserna e “Curtatone e Montanara”;

Considerato che ad oggi il cronoprogramma definito all’interno di quell’accordo di programma non è stato in alcun modo rispettato, e che le condizioni economiche, politiche, sociali del nostro paese, nonché della nostra società sono profondamente e sostanzialmente mutate;

Considerato che i costi previsti nel progetto preliminare del Ministero della Difesa per la realizzazione della nuova caserma ad Ospedaletto ammontano a 69 milioni e 600mila euro;

Considerato che il Comune di Pisa ha sostenuto a proprie spese negli scorsi anni i costi per la realizzazione di uno studio piano di fattibilità per la riqualificazione urbanistica di queste caserme;

Tenuto conto delle politiche di spending review avviate dagli ultimi governi, nonché dallo stesso governo Renzi che tramite la Ministra Pinotti ha dichiarato a più riprese alla stampa: “I beni militari, quando non servono più alle forze armate, devono essere messi a disposizione della collettività: sono una ricchezza per il Paese che non possiamo più lasciare inutilizzata e sono spazi vitali per le nostre città che non possiamo più vedere chiusi. Siamo a lavoro in tutte le città italiane dove ci sono beni militari che stiamo dismettendo”. “In generale – ha aggiunto – è da tempo che si parla di dismettere e poi tutto rimane fermo, perché ci sono vincoli militari, legati al demanio ed ai beni culturali”. “La differenza rispetto al passato è che finalmente – secondo il ministro – abbiamo messo assieme tutti questi paletti che ci hanno impedito di andare avanti. Stiamo facendo dei progetti città per città: lo abbiamo fatto a Firenze, lo facciamo a Bari, a Torino, a Milano, a Venezia. Nel predisporre accordi con i Comuni o le rappresentanze territoriali che sono interessate chiediamo anche a loro poi di fare in fretta, perché l’altro elemento è quello che per valorizzare un bene e metterlo in disponibilità lo strumento urbanistico è fondamentale” (Repubblica Bari, 21.05.2014);

Tenuto conto delle gravissime difficoltà del mercato immobiliare, per cui operazioni da milioni di euro come indicate nell’accordo di programma suddetto non sembrano più essere in alcun modo realizzabili;

Visto l’atto DN-19 / 823, del 29.08.2014 “COSTITUZIONE GRUPPO DI LAVORO PER LA DEFINIZIONE DELL’ACCORDO CON L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PISA PER UNA GESTIONE CONGIUNTA DELLA FUTURA CITTADELLA GALILEIANA“ in cui al punto 15 (pag.6) si legge:” Vista la battuta di arresto del “Progetto Caserme all’interno del quale era prevista l’area di sosta a servizio sia della Cittadella Galileiana, sia del costruendo Museo delle Navi Romane, le Direzioni 15 e 18, coordinate dal Dirigente dell’Area sviluppo del territorio, sono incaricate dello studio di una ipotesi alternativa per dotare la zona della città dove si stanno realizzando queste due importanti strutture museali e dove entro pochi anni è previsto un notevolissimo incremento dei flussi turistici, di individuare adeguate aree di parcheggio o comunque di studiare un sistema che consenta una comoda fruizione dei due musei da parte dei turisti che raggiungono Pisa con la propria auto o con gli autobus delle agenzie di viaggio. Una prima ipotesi dovrà essere sviluppata entro il 31.12.2014”;

Tenuto conto che le previsioni del Piano strutturale e del Regolamento Urbanistico, modificate con variante nel 2008 per rendere possibile il trasferimento delle suddette funzioni militari dal centro storico alla nuova struttura di Ospedaletto, sono ormai scadute e non sono state rinnovate

Vista l’ Interrogazione a risposta in commissione presentato da Giulio Marcon martedì 25 marzo 2014, seduta n. 197, la cui risposta scritta è stata pubblicata Giovedì 18 dicembre 2014 nell’allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa) da cui si evince che è in corso una attività di revisione e modifica del citato Accordo tra le parti interessate per verificare la possibilità di addivenire alla consegna anticipata della caserma “Curtatone e Montanara”;

Tenuto conto che il sindaco Filippeschi e l’assessora Zambito ha più volte ribadito negli ultimi mesi sia in consiglio comunale sia nelle commissioni consiliari sia a mezzo stampa che è in discussione un nuovo Protocollo che sostituirà quello esistente, per cui tutti i precedenti impegni assunti saranno risolti

Tenuto conto che i contenuti di questa possibile intesa non sono ancora stati esplicitati né definiti.

Considerato che dalla crisi e dalle crescenti esigenze sociali emerge sempre più l’incessante richiesta che spazi in disuso o sotto-utilizzati siano rivitalizzati con finalità abitative, sociali e culturali; e che in tali spazi abbandonati potrebbero trovare accoglienza sia gli aventi diritto all’edilizia residenziale pubblica, così come, più in generale, la crescente domanda del disagio abitativo, nonché quell’insieme di soggetti comunitari e associativi che assicurerebbero la fornitura di servizi necessari di cittadinanza, sociali, culturali, sportivi, ecc., così come le energie creative finalizzate allo sviluppo di nuove economie, alla creazione di lavoro e reddito;

Tenuto conto che ad oggi l’agenzia del demanio ha in atto 323 progetti di valorizzazione che hanno l’obiettivo di aumentare il valore economico, sociale e culturale di 410 immobili pubblici, innescando processi di sviluppo nei territori interessati. (fonte comunicato stampa del 17 Marzo 2017 dell’Agenzia del Demanio)

Tenuto conto che L’Agenzia del Demanio ha scelto di innovare le modalità di relazione con i Territori in cui gli immobili pubblici sono presenti attraverso lo strumento di partecipazione pubblica e aperta da parte di tutti coloro che sono interessati ai processi di valorizzazione dei patrimoni immobiliari pubblici, in un’ottica di riuso e rifunzionalizzazione a vantaggio della collettività. Che sono già sperimentati e conclusi nel biennio 2015-2016 in 9 città e altri 3 sono ancora aperti. (fonte agenziadeldemanio.it).

Tenuto conto che da tempo comitati e associazioni di cittadini chiedono che la cittadinanza possa usufruire degli spazi pubblici in dismissione o sottoutilizzati;

Visto che alla luce di quanto sopra il recupero e riutilizzo degli spazi e le strutture delle caserme rappresentano una occasione irripetibile per ridisegnare la struttura urbanistica del territorio comunale, restituendo alla cittadinanza importanti aree verdi fino ad oggi non accessibili, e contemporaneamente rispondere a molteplici bisogni di servizi pubblici e sociali;

Considerata la “Richiesta di concessione temporanea degli spazi dell’ex caserma Curtatone e Montanara e riapertura del Parco Urbano”, presentata dalla associazione Pisa Meticcia al sindaco di Pisa in data 2 maggio 2014” a cui ad oggi ancora non è stata data risposta, e il sollecito presentato il 19 novembre dalla stessa Associazione al fine di avere incontro con gli enti coinvolti a cui ad oggi non è stata data ancora risposta;

Tenuto conto della petizione popolare firmata da oltre 600 cittadini e depositata al Sindaco di Pisa il 17 marzo 2014 in cui auspica che sia intrapreso, in tempi rapidi, un dialogo con il Sindaco, la Giunta, il Consiglio, per esplorare possibili modalità di gestione partecipata dell’ex distretto;

Tenuto conto della nota del sindaco Marco Filippeschi del 22 Aprile 2014 – giorno dello sgombero coatto dell’ex Distretto Militare – in cui si auspica che “ si possa creare un dialogo positivo con il Ministero della Difesa perché almeno parte del complesso possa essere prontamente riaperta e utilizzata per attività a fini sociali”;

Preso atto del verbale del 10.12.2014 riguardante l’incontro svoltosi in Prefettura sull’allocazione degli uffici statali e delle caserme in cui viene ribadito che qualora decadesse il protocollo d’intesa l’Esercito provvederà a restituire la ex-caserma Curtatone Montanara alla Agenzia del Demanio;

Tenuto conto che attraverso un recupero e riutilizzo a fini sociali è possibile riconnettere aree del quartiere finora separate, arricchire lo spazio costruito di servizi ed attività culturali, sociali, sportive ed aggregative mancanti, ridefinire le relazioni con il contesto urbano e sociale limitrofo, promuovere nuove attività sociali e produttive di interesse locale e cittadino.

Tenuto conto che a sostegno della mozione di iniziativa popolare discussa in Consiglio comunale il 19 marzo 2015 si sono espresse positivamente “della fattibilità di un percorso” e di “una progettualità condivisa con tutta la città, somma di un lungo percorso di partecipazione dal basso, e di articolate quanto approfondite consultazioni con tutte le parti interessate a ricondurre la vita in un luogo colpevolmente lasciato in stato di gravissimo abbandono” oltre 70 realtà cittadine: Municipio dei Beni Comuni, Africa Insieme, ARCI provinciale – Pisa, ArciLesbica Pisa , Arciragazzi Pisa , Associazione Banca del Tempo Pisa , Associazione Cooperazione Nord-Sud – Il Chicco di senape, Associazione Culturale Artiglio, Associazione Culturale Imago, Associazione di Promozione sociale Italia Nigaragua, Associazione di volontariato e cooperazione Ita-Nica, associazione In Armonia, Associazione Raphael, Associazione per la Pace – Pisa, Azienda Agricola Bio Floriddia, Biblioteca Babil, Berretti Bianchi, Cantiere San Bernardo, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Centro Ulisse, Ciclofficina del Progetto Rebeldia, CinemAlt, Circolo agorà di Pisa, Circolo di Legambiente Pisa, Cobas Pisa, Comunità Agricola di Promozione Sociale (CAPS). Comunità Ondamica, Distretto Economia Solidale Altro Tirreno (DESAT), Equilibri Precari, Fairwatch, Fattoria della Pace Ippoasi, Federazione provinciale di Rifondazione Comunista – Pisa. Fiba Cisl Pisa, Centro Gandhi onlus, Fratelli dell’uomo sezione Toscana, Gas Rebeldia, Gas Vecchiano, Giovani Comunisti, Gruppo di Iniziativa Territoriale (GIT) Banca Etica Pisa Livorno, Gruppo di Pisa di Bilanci di Giustizia, Gruppo Emergency Pisa, Gruppo Locale Greenpeace Pisa, Gruppo Palestina – Pisa, Il sindacato è un’altra cosa – opposizione cgil, Il Torchio Cooperativa Sociale, Ingegneria Senza Frontiere, La Casa della donna, Officina degli studenti Pisa, Officina di Economia Solidale verso la MAG (ODES), Pax Christi Pisa, Presidio di Libera Pisa, Progetto Rebeldia, Queersquilie, ReBelly Dance, RetEnergie, Rete dei Comunisti, Rete di Approccio Sostenibile alla Salute (Rasas), Rete di Economia Solidale (RES) Valdera, Rete Occupata Autogestita Radio Rebeldia (ROARR), Scuola Mondo San Giuliano Terme, Scuola rebelde d’italiano per donne e uomini migranti, Sinistra Per, Toscana Biologica, Un Ponte Per, Una Città in Comune, Unione Inquilini, Unione Sindacati di Base (USB) Pisa, Università Aperta Conoscenza Bene Comune).

Tenuto conto che con deliberazione del consiglio comunale n. 3 del 01/03/2017 del Comune di Belluno l’Amministrazione Comunale ha inteso pertanto promuovere l’avvio di un progetto per l’utilizzo dell’area, mirato all’insediamento di attività/iniziative che rivestano anche un interesse ed una rilevanza di carattere pubblico, con la finalità di incentivare la massima fruizione e valorizzazione del sito in cui insiste la “Ex Caserma Piave”, anche quale luogo di cultura e aggregazione; in particolare il Comune intende perseguire gli obiettivi di: recupero degli edifici e degli spazi dell’area dell’ex Caserma Piave; valorizzazione del mondo del volontariato e dell’associazionismo; valorizzazione dei soggetti territoriali che propongano progetti innovativi e sostenibili; sviluppo di professionalità di settore ed opportunità di impiego; avvio di progettualità diffuse e continuative; creazione di uno stretto legame tra Amministrazione e Comunità, che sia espressione di una progettualità complessiva di coinvolgimento dei cittadini nella vita della Città.

Tenuto conto che a Treviso la Giunta Comunale ha da pochi giorni stipulato un accordo ufficiale di “comodato d’uso gratuito” dell’Ex-Caserma Piave abbandonata da tanti anni e occupata nel 2013 da una rete di collettivi politici che ha ribattezzato il luogo “Centro Sociale Django”, trasformando un immobile ostaggio dell’incuria in uno spazio capace di rispondere ai bisogni sociali del quartiere e del tessuto urbano, in modo particolare a partire dai disagi provocati dalla crisi economica.

Il Consiglio Comunale impegna Sindaco e Giunta

  • – ad avviare per quanto riguarda la Caserma Artale e la Bechi Luserna un nuovo confronto con il Ministero della Difesa e l’Agenzia del Demanio per il loro trasferimento al Comune, intraprendo contestualmente un percorso partecipato con tutte le realtà sociali presenti sul territorio per condividere ed individuare le migliori soluzioni sul riuso pubblico e sociale di queste strutture, affinché sulla base degli esiti di questo percorso possa essere nel caso stilata una nuova intesa
  • – a rinnovare, a seguito dello scioglimento della suddetta intesa, la richiesta alla Agenzia del Demanio del trasferimento al Comune di Pisa della ex-caserma Curtatone e Montanara, intraprendendo con urgenza tutte le opportune iniziative con gli enti competenti affinché il trasferimento si possa concludere celermente e positivamente;
  • – a tutelare le grandi aree a verde presenti all’interno delle caserme Curtatone Montanara e Bechi Luserna, prescrivendone chiaramente la fruizione pubblica e la trasformazione in veri e propri parchi urbani a disposizione di tutta la cittadinanza;
  • – a valorizzare il percorso partecipato di progettazione e riutilizzo che le associazioni e le cittadine e i cittadini hanno avviato nell’ultimo anno sulla ex-caserma Curtatone e Montanara, rispondendo positivamente alla richiesta di concessione presentata negli scorsi mesi.

 

Condividi questo articolo

Lascia un commento