Nuova pagina sul caso ex-Stallette: il Comune prima conferisce due incarichi e poi li annulla per potenziale conflitto d’interessi

Il caso delle ex-Stallette: una volta tolto il coperchio, continuano ad uscire sempre nuove sorprese… ma mai piacevoli. Negli scorsi mesi avevamo messo in evidenza l’assoluta inopportunità, a nostro giudizio, con cui l’amministrazione comunale con due determine, una di ottobre e una di novembre, aveva nuovamente conferiti gli incarichi per l’aggiornamento del piano di sicurezza e la progettazione strutturale costruttiva riguardante il fabbricato “B” agli stessi soggetti che lo avevano precedentemente avuto quando a realizzare l’intervento era incaricatala ditta di Rota.

A questa nostra obiezione ci fu risposto citando la relazione allegata alle determine  firmata dal R.U.P – Michele Aiello –  in cui in uno dei casi ad esempio lo stesso RUP affermava che  aveva “ritenuto opportuno contattare l’ingegnere che aveva precedentemente redatto il progetto esecutivo dell’intero complesso denominato ex-Stallette e che quindi ha una conoscenza approfondita dei dettagli delle opere che si stanno realizzando”.  A questo si aggiungeva che in base a quanto scritto nelle determine con cui si davano i due incarichi  era stato “attestato di non trovarsi con riferimento all’assetto di interessi determinato con il presente atto, in condizione di incompatibilità o di conflitto d’interessi, neanche potenziale, sulla base della vigente normativa in materia di prevenzione della corruzione, di garanzia della trasparenza e del codice di comportamento”
Ma la verifica sul potenziale conflitto d’interessi in realtà, come da noi obiettato, non era mai stata fatta.

E infatti a distanza di mesi il Comune di Pisa negli scorsi giorni è tornato sui suoi passi con due nuove determine con cui si annullano i due incarichi che erano stati affidati. Si legge, infatti, nella relazione del dirigente Guerrazzi allegata alle determine con cui si annullano gli incarichi: “La mancata verifica, ai sensi dell’art.53 comma 14 del D.Lgs 165/2001 della sussistenza di un potenziale conflitto di interessi scaturente dall’incarico per l’intervento di cui trattasi affidato all’Ingegnere(…) dall’impresa Rota, nei cui confronti questa amministrazione vanta rilevanti pretese creditorie, ha portato a comunicare all’Ing. (..) l’avvio del procedimento per l’annullamento dell’incarico sopra detto”.

Insomma, a distanza di pochi mesi lo stesso dirigente richiama la stessa motivazione, ovvero gli incarichi che erano stati dati precedentemente ai due soggetti quando lavoravano per la ditta Rota e quindi la continuità, prima come motivazione per dare gli incarichi e poi per annullarli.

Ma come è possibile che su una vicenda così delicata non sia stata fatta “la verifica della sussistenza di un potenziale conflitto d’interessi”? E come è possibile che questo sia avvenuto per entrambi gli incarichi assegnati tra di loro a distanza di quasi un mese l’uno dall’altro? E ancora: come è possibile che solo 3 mesi dopo il Comune si accorge che non è stata fatta la verifica e procede all’annullamento?

Si legge ancora nelle determine con cui si annullano gli incarichi: “Ritenuto che la sussistenza del potenziale conflitto d’interessi può incidere sull’interesse pubblico alla coretta redazione del progetto di completamento d’intervento”.

Che tutto ciò avvenga su una vicenda come quella dell’ex-Stallette, su cui è stato anche aperto un fascicolo della Procura e quindi si dovrebbe essere immuni da simili errori, è incredibile. Se in più ricordiamo che al Consiglio Comunale era stato imposto ad ottobre un voto in fretta e furia per i tempi stretti di realizzazione, e oggi, con una leggerezza imperdonabile, si perdono tre mesi per un affidamento di incarichi  e il loro successivo annullamento, si sfiora veramente il paradossale.

Un’altra pagina viene così scritta da questa amministrazione che nulla ha a che fare con la buona amministrazione e la trasparenza.

Una città in comune
Rifondazione Comunista

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