Perdiamo 82 ettari di suolo al giorno Campagna del Fai per salvare l’Italia.

CORRIERE DELLA SERA, pagina 31
TERRITORIO Lotta alla cementificazione e all’abbandono delle aree agricole. II ministro Orlando: presto una legge
Dai lavori alla Baia di leranto al recupero dei pascoli delle Orobie
ROMA – «Negli ultimi dieci anni 300 mila ettari di suolo agricolo sono stati distrutti…
Zone specializzate (residenze per ricchi, dormitori per poveri, aree industriali, strade-mercato e villette) hanno sepolto memoria e saperi dei luoghi e l’insieme di queste zone non formano città ma localizzazioni di sistemi economici… i luoghi hanno perso ogni valore individuale, cioè la loro profondità storica e la loro configurazione estetica». L’archeologo Andrea Carandini, presidente del Fondo Ambiente Italiano, descrive la rovina del paesaggio italiano nel meraviglioso scrigno del salone vanvitelliano della Biblioteca Angelica di Roma. Un vero contrappasso, visto che oggi il Fai lancia una campagna contro la distruzione di quel Bello che incantò l’Europa del Grand Tour. Si intitola «Ricordati di salvare l’Italia». Efficace la foto-simbolo: un padre e un figlio che, di spalle, si affacciano su una valle minacciata dalla desertificazione: «I nostri figli rischiano di non vedere più la bellezza di questi paesaggi».

Secondo le cifre del Fai, il 1o% della superficie italiana, circa 30 mila chilometri quadrati, è a rischio di frane e alluvioni. Colpa, sottolineano al Fondo Ambiente Italiano, del cemento che ha divorato pascoli, prati e aree naturali: «Troppi fiumi diventati autostrade, si è costruito perfino sulle aree golenali, dove prima le piene smaltivano, senza danni, la furia stagionale». E poi «la scomparsa della cultura dei terrazzamenti e dei muretti a secco, la manomissione dei corsi d’acqua, la perdita della buona gestione dei pascoli alpini e dell’irrigazione minore». Di qui tragedie come le Cinque Terre, Scaletta Zanclea, Soverato.

Ma ieri durante la conferenza stampa Fai è arrivato il ministro dell’Ambiente Marco Orlando con una novità: «Ci sono le condizioni perché si approvi finalmente una legge che ponga freno al consumo del suolo. Mi auguro che ci sia un parere favorevole della Conferenza unificata delle Regioni per dare vita ad un iter parlamentare e a una rapida approvazione. La legge contiene cose molto semplici e di buon senso. Si costruisce solo se prima si è recuperato l’esistente e gli oneri di urbanizzazione non possono essere utilizzati per fare cassa e per ripianare i bilanci. Basterebbero questi due punti per parlare di una svolta rispetto al modo in cui ci si è rapportati al territorio negli anni passati».

In quanto alla campagna Fai, da ieri e fino al 27 ottobre sarà possibile sostenere «Ricordati di salvare l’Italia» inviando un sms al numero 45592: il valore della donazione sarà di 1 euro. Sarà possibile donare anche da rete fissa, sempre al 45592: 2 euro sulla rete TWT e 5 o 10 euro su rete Telecom Italia, Infostrada e Fastweb.

Il denaro raccolto servirà al Fai «a moltiplicare i suoi piccoli e grandi interventi». Ciò che insomma riguarda il mondo Fai ricordato da Carandini: «Una cinquantina di proprietà, 100 mila iscritti, 200 persone di staff, 116 delegazioni e 8o gruppi nelle Regioni, 7000 volontari, mezzo milione di visitatori e un milione di partecipanti all’iniziativa “I luoghi del cuore”».

Ed ecco i «cantieri» del Fai che verranno finanziati. Il recupero paesaggistico-ambientale della Baia di Ieranto a Massa Lubrense, in provincia di Napoli. Interventi agroforestali al Bosco di san Francesco ad Assisi per tutelare la biodiversità di specie e di ambienti tipici delle attività agricole tradizionali. La manutenzione del torrente e il ripristino dei terrazzamenti all’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli. Il restauro della Strada dei 22 giri al Castello di Masino a Caravino, in provincia di Torino. il recupero delle aree agricole abbandonate a Punta Mesco e nel Parco nazionale delle Cinque Terre. Il recupero dei pascoli e la ripresa delle attività pastorizie all’Alpe Pedroria e nel Parco delle Orobie Valtellinesi. Domenica in novanta città italiane si svolgerà anche la «Faimarathon»(una «passeggiata non competitiva a tappe») in collaborazione tra il Fai e il gioco del Lotto. Chi vuole saperne di più o iscriversi all’iniziativa può consultare www.fondoambiente.it

Paolo Conti

La fondazione
Il Fai (Fondo Ambiente Italiano) è una fondazione italiana senza fine di lucro nata nel 1975 con lo scopo di tutelare, salvaguardare e valorizzare il patrimonio artistico e naturale italiano attraverso il restauro e l’apertura al pubblico dei beni storici, artistici o naturalistici ricevuti per donazione, eredità o comodato. Tra le finalità anche l’educazione e la sensibilizzazione della collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura dell’arte e della natura e l’intervento sul territorio in difesa del paesaggio e dei beni culturali italiani. L’attuale presidente è l’archeologo Andrea Carandini (foto sopra)
La campagna
Dal ieri al 27 ottobre è attiva la campagna nazionale di raccolta fondi del Fai «Ricordati di salvare l’Italia». Domenica prossima è prevista anche la «Faimarathon», l’unica maratona che si corre con gli occhi promossa insieme al Gioco del Lotto in oltre 90 città di tutta Italia

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