«Più poteri e competenze ai Ctp. Non contribuire è un errore»

NAZIONE PISA, pagina 4
PARTECIPAZIONE: IL CRONOPROGRAMMA E L’APPELLO DELL’ASSESSORE DANTI
I CITTADINI e la partecipazione. Sul tema la politica è spesso nel mirino. Per questo il Comune di Pisa, su sollecitazione di tutte le forze, ha programmato tre appuntamenti proprio sulla partecipazione. «Il primo – spiega l’assessore con delega Dario Danti – ci ha permesso, con Antonio Floridia, dirigente della Regione, di confrontarci della nuova legge regionale. Successivamente, abbiamo realizzato una giornata di discussione attraverso gruppi di lavoro su strumenti e forme di partecipazione del Comune e per iniziare a elaborare nuove possibilità e modalità di partecipazione. Il terzo appuntamento sarà decentrato in ogni Consiglio territoriale di partecipazione, quando i Ctp verranno insediati. Insedieremo i consigli territoriali perché sono un utile strumento – non il solo – di confronto e discussione, tanto che l’esperienza pisana è stata esportata e realizzata a Ravenna. Certo – dice Danti – dovranno avere più poteri e competenze. Dal percorso fin qui svolto sono emerse idee importanti che saranno messe a disposizione della città. Eccone alcune. Sui Consigli territoriali: prevedere, in prospettiva, la loro elezione diretta; pareri obbligatori dei Ctp sugli atti del consiglio comunale; riunioni congiunte fra tutti i consiglieri (dei Ctp e comunali). Altre proposte sono venute circa la costruzione di laboratori di quartiere, sul rafforzamento delle consulte tematiche e della comunicazione fra i cittadini attraverso appositi strumenti informatici. E ancora: le `camminate di quartiere’ sui problemi del territorio con esponenti della giunta e cittadinanza. Sulla legge regionale, infine, il suo possibile utilizzo per promuovere un articolato processo di urbanistica partecipata sul parco urbano di Cisanello coinvolgendo le scuole, l’ateneo, le associazione ambientaliste e il quartiere».
ALLA LUCE di tutto questo – chiosa l’assessore -, suonano strumentali le dichiarazioni di Rifondazione Comunista e Una Città in Comune. Sono stati assenti da un percorso condiviso e importante, che tutte le altre forze politiche hanno contribuito a costruire. Dispiace anche il cambio di posizione di Rifondazione che non nominerà esponenti nei Ctp, a differenza di quanto fatto nella scorsa legislatura. Quando alla critiche circa il fatto che i Ctp sono nomine di secondo livello, l’obiezione naturale è quella relativa al fatto che le forze politiche possono trovare le forme selettive dei consiglieri che meglio vogliono, per esempio promuovendo percorsi partecipati anche in questo caso. Sottrarsi da percorsi partecipativi significa, alla fine, privarsi di forme di partecipazione: e questa è una grande contraddizione».

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