«Sapienza, Biblioteca svenduta Ombre sul destino dei dipendenti»

NAZIONE PISA, pagina 9
Entro dicembre libri al San Matteo. Amici Bup all’attacco
ESPLODE il caso Sapienza – Biblioteca Universitaria. Sembra che, fra pochi giorni, quando cioè i ministri Bray (Beni Culturali) e Carrozza (Istruzione) saranno a Pisa per inaugurare l’anno accademico della Scuola Normale, sarà annunciata la cessione della Biblioteca Universitaria di Pisa dal Mibac al Miur. A quanto pare, la cessione avverrà a titolo gratuito, come afferma la presidente dell’associazione degli Amici Bup, Chiara Frugoni: «Il patrimonio librario presumibilmente sarà ceduto gratis». La commissione tecnica incaricata di stendere la perizia sull’edificio è arrivata alla fine del percorso conoscitivo, cui seguirà la pianificazione degli interventi. Frattanto i lavori all’ex Dipartimento di Storia dell’Arte al San Matteo proseguono senza interruzione, come confermano dalla Soprintendenza, ed è molto probabile che già prima di dicembre, una parte dei libri della Bup (60mila circa) vi troveranno l’attesa collocazione provvisoria. QUESTA soluzione non placa però le ire degli Amici Bup, fortemente preoccupati per il destino dell’Istituzione Biblioteca e dei suoi libri se questa entrasse, così come sembra, nella giurisdizione del Ministero dell’Università. La paura dominante è che, una volta in possesso dell’Ateneo, la sorte dei libri sarà quella già toccata ai volumi dell’ex dipartimento di Geografia, di recente mandati al macero, e che l’Università non abbia la volontà di mantenere la Bup in Sapienza. Chiara Frugoni, presidente degli Amici Bup, dichiara infatti: «L’Ateneo ha già affermato di non avere i soldi necessari ad assumere i lavoratori della Biblioteca, ora dipendenti dal Mibac». La Frugoni lancia l’allarme: «La biblioteca è chiusa da un anno e quattro mesi e non viene fatta manutenzione. I libri non sono catalogati. La perizia ordinata dal sindaco `entro dieci giorni’ e coordinata dal Rettore non è ancora stata consegnata. Né prima né dopo il terremoto l’ente competente (cioè, dal 2001, l’Università) ha fatto lavori per la sicurezza. Sindaco e maggioranza in Comune hanno detto più volte che non è affar loro. I lavoratori dell’indotto, cioè gli esercizi di Piazza Dante, saranno tutelati? La città avrà più spazi e possibilità per la lettura?».

Eleonora Mancini

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