Scioperiamo e manifestiamo il 12 dicembre contro il governo Renzi e la sua politica economica e del lavoro

Con l’approvazione del Jobs Act che abolisce l’articolo 18 e smantella lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori, il Governo Renzi, col PD e la maggioranza di larghe intese che lo sostiene, si conferma, al di là degli spot, come tra i governi più feroci nell’attacco ai diritti e alle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori, pubblici e privati. Il provvedimento infatti cancella i diritti basilari per milioni di lavoratori un tempo definiti “garantiti”, concede la completa libertà di licenziamento agli imprenditori (definiti “gli eroi del nostro tempo” da Renzi), ed elimina di fatto il contratto a tempo indeterminato per i neoassunti. Fa veramente impressione che un provvedimento del genere, così devastante per la vita e la dignità di milioni di lavoratori, sia stato approvato, col plauso della destra, di Confindustria e di Marchionne, da un Governo e da un partito che si dichiarano di “sinistra”.

Per di più il Jobs Act si va ad inserire in un attacco organico portato avanti dal Governo Renzi contro il mondo del lavoro e le fasce sociali più deboli, in stretta osservanza alle politiche di austerity e di attacco ai diritti volute dall’Unione Europea e dai poteri forti che sostengono questo governo.

La Legge di Stabilità, regala miliardi di euro alle imprese mentre, coi tagli a regioni ed enti locali, determinerà un aumento delle tasse e tagli indiscriminati a sanità e trasporti. Con lo Sblocca Italia si dà il via ad un ulteriore attacco ai beni ambientali, alla svendita del patrimonio pubblico ed alle privatizzazioni selvagge. Con il progetto della “Buona Scuola” si tagliano ancora risorse alla Scuola Pubblica, si riducono gli stipendi già molto bassi e si espellono dall’insegnamento decine di migliaia di precari, creando un modello di scuola gerarchico e asservito all’impresa. L’attacco al Pubblico Impiego è altrettanto feroce, con il blocco del contratto e dello stipendio fino al 2018, cui si aggiunge il blocco del turn-over.

Tutto questo mentre prosegue da parte di Renzi e dei media, tutti schierati a suo sostegno, un attacco frontale al sindacato e al mondo del lavoro, ormai represso anche nelle piazze in maniera sempre più dura, mentre il premier ascolta solo imprenditori e finanzieri e si fa finanziare con cene da 1.000 euro a persona: un insulto a chi non arriva alla fine del mese.

Contro le politiche del Governo e delle larghe intese, che aggraveranno ancor di più la crisi sociale ed economica, è fondamentale una risposta compatta del mondo del lavoro, che dia seguito alle mobilitazioni che ci sono state in quest’autunno caldo: dagli scioperi di ottobre della scuola e della logistica, all’imponente manifestazione della CGIL del 25 ottobre a Roma, agli scioperi del 24 ottobre e del 14 novembre, più tutte le altre importanti manifestazioni, scioperi e forme di protesta che si sono susseguite in questi ultimi mesi.

Per questo sosteniamo e invitiamo a sostenere e prendere parte alle manifestazioni e allo Sciopero Generale del 12 dicembre indetto dalla CGIL e a cui hanno aderito anche altri sindacati. Facciamo sì che in quella giornata l’intero paese si fermi e scenda in piazza per dire no in maniera netta alle politiche economiche e del lavoro, recessive e anti-sociali del Governo. Molti dei provvedimenti possono essere ancora fermati e questo sarà possibile se, dopo la giornata dello Sciopero Generale che dovrà essere il più possibile partecipata, si continui una lotta unitaria che con mobilitazioni e lotte in tutte le categorie e i luoghi di lavoro, metta realmente in discussione questo governo e i poteri che lo sostengono e imponga politiche economiche e sociali assolutamente alternative a queste.

 

lista di cittadinanza ‘Una Città in Comune’

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