Sesta Porta: tra muffe e locali insalubri a rischio la salute dei lavoratori

Si fanno sempre più critiche le condizioni in cui si trovano ad operare gli agenti della Polizia Municipale all’interno della Sesta Porta: un edificio che sin dalla fase progettuale era sembrato non adeguato ad una simile destinazione e che alla prova dei fatti presenta errori macroscopici anche nella realizzazione. Lo confermano infatti le ripetute note della Asl che solo pochi giorni fa certificavano “la non idoneità, da un punto di vista igienico e sanitario, degli spogliatoi della Polizia Municipale” a seguito di un sopralluogo fatto il 28 gennaio del 2016 in cui avevano riscontrato: “infiltrazioni d’acqua”, “presenza di muffa”, “deterioramento dei muri” e “assenza di un adeguato ricambio d’aria in sostituzione di un’areazione naturale”. Un edificio costato milioni di euro, inaugurato appena due anni fa e che già fa acqua da tutte le parti: addirittura alcuni locali vengono chiusi perchè non a norma, come dichiarato dallo stesso assessore Serfogli in risposta ad un nostro question time nell’ultimo consiglio comunale.
Ma l’amministrazione comunale, già gravemente responsabile per queste evidenti carenze, ha deciso di aprire il sottopasso con ingresso da via Battisti per accedere al parcheggio delle Ferrovie in via Quarantola, riservando una corsia nel sottovaso per l’uscita dei mezzi della Polizia Municipale.
Posto che un simile uso promiscuo è assolutamente inopportuno, questa soluzione mette a rischio la salute dei lavoratori comunali e degli utenti di questo sottopasso, come certificato negli scorsi giorni da un verbale dei Vigili del Fuoco. I Vigili del Fuoco rilevano infatti che nel sottopasso, a causa “dell’ipotizzato incremento del traffico veicolare per raggiungere il parcheggio esterno, non più limitato ai soli mezzi dei Vigili Urbani, si potrebbe determinare un accumulo dei gas di scarico dei veicoli che potrebbero ristagnare all’interno dell’autorimessa insinuandosi nei locali di servizio limitrofi peraltro privi di ventilazione naturale”.
Nel verbale si evidenziano anche i problemi legati al fatto che l’autorimessa della Polizia Municale in comunicazione con gli spogliatoi è priva di ventilazione naturale con ulteriori rischi di intossicazione nel caso di ristagno dei gas veciolari.
I VVFF evidenziano infine un ulteriore fatto molto grave sulla non corrispondenza dei lavori fatti rispetto al progetto: “l’autorimessa comunica con i locali destinati a servizi e spogliatoi attravereso filtri anticendio che non sono risultati del tipo a a sovrappressione interna, come dichiarato nell’impegno progettuale e quindi la mancanza di tale requisito non impedisce l’ingresso dei fumi dall’utorimessa verso questi locali e viceversa”.
Ci domandiamo come sia possibile che l’amministrazione nonostante tutti questi rilievi abbia deciso di procedere ugualmente all’apertura del sottopasso, senza asocltare le motivate proteste che vengono dalle organizzazioni sindacali. Ancora una volta si pensa di fare operazioni di immagine a scapito dei diritti e della salute dei lavoratori, mentre è sempre più evidente il fallimento non solo economico ma anche progettuale della Sesta porta.
Sarebbe bene che i responsabili di questi errori grossolani fossero chiamati a risarcire la collettività.

Una città in comune – Rifondazione Comunista

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