«Sgomberate l’ex colorificio» Non basta l’appello di Settis e Rodotà

CORRIERE FIORENTINO, pagina 9
Sentenza del tribunale
PISA – A soli 800 metri dalla torre pendente c’è un’area di circa 14.000 metri quadrati occupata da quasi un anno da un cartello di 31 associazioni, unite sotto il nome di Rebeldia. La sentenza emessa ieri dal Tribunale di Pisa impone il sequestro preventivo dell’area con procedimento immediatamente esecutivo, con uno sgombero forzato nei prossimi giorni. Ma gli occupanti non si arrendono, annunciando una manifestazione per sabato: «La scelta giusta è il bene comune. Un bene che noi abbiamo difeso e continueremo a difendere. Sempre».
Il centro occupato nell’ex Colorificio ha una lunga storia alle spalle. Tutto inizia nel 2003, quando un gruppo di giovani e studenti universitari sotto l’insegna Progetto Rebeldía occupa due grandi immobili abbandonati di proprietà dell’Università di Pisa. Nel 20o6 un accordo tra Comune, Provincia e Università permette a Rebeldía di insediarsi all’interno degli ex depositi dei pullman Cpt dei «Rebeldia» e nel febbraio 2011 il Progetto Rebeldía libera lo spazio volontaria mente con la promessa da parte del Comune di vedersi assegnati gli ex magazzini di via Andrea Pisano. Viene fatto un bando ma Rebeldía decide di non partecipare sostenendo che negli accordi informali si era sempre parlato di assegnazione diretta. Poi nell’ottobre 2012 il Progetto Rebeldía si trasforma in «Municipio dei Beni Comuni» e occupa gli uffici e gli stabilimenti dell’area di 14 ettari che diventa «Ex Colorificio Liberato». Poi una lunga serie di scambi di lettere tra gli occupanti e il legittimo proprietario, la J Colors Spa. E se in un primo momento sembra che il presidente dell’azienda, Carlo Junghanns, sia disposto a concedere una parte dell’area, a gennaio la doccia fredda: la J Colors deposita ai carabinieri una richiesta di sgombero e sequestro preventivo degli immobili. Gli occupanti si mobilitano e un appello su cui spiccano le firme di Stefano Rodotà, Salvatore Settis e Ugo Mattei viene rivolto a sindaco, prefetto e questore di Pisa. A gennaio il Gip si oppone alla richiesta di sequestro formulata dal procuratore, ma ieri il tribunale conferma la richiesta di sequestro. E in attesa dello sgombero, gli occupanti rilanciano: «Questo è solo l’inizio».

PierPaolo Corradini

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