«Si riveda l’ordinanza di chiusura Serve un progetto per la Biblioteca»

LA NAZIONE PISA, pagina 16
GLI STUDIOSI SEMPRE PIU’ PERPLESSI E SGOMENTI
Si riveda l’ordinanza di chiusura Serve un progetto per la Biblioteca

FRA dieci giorni l’anniversario di chiusura della Sapienza. Dieci giorni, come quelli che, stando all’ordinanza emanata dal sindaco il 29 maggio del 2012, sarebbero dovuti trascorrere prima di una perizia ufficiale che mettesse in luce le criticità statiche alla base della chiusura. A un anno dalla triste ricorrenza, l’associazione degli Amici della Biblioteca Universitaria, la cui sede storica è proprio nel Palazzo della Sapienza, non si arrendono al tempo e continuano a manifestare «perplessità, scontento e sgomento». Ieri mattina, un’altra partecipata assemblea a Palazzo Matteucci. Soci, studiosi, cittadini e politici hanno ascoltato le parole del presidente Abup, Chiara Frugoni e della direttrice della Bup, Angela Marseglia. Gli amici Bup esprimono: «Perplessità e scontento per una chiusura che la stessa ordinanza del Sindaco fissava a dieci giorni mentre, a distanza di un anno, non si conoscono ancora le minime valutazioni sulla situazione dell’edificio. Edificio che è sottoposto alla sorveglianza del Rettore non in quanto proprietario dell’immobile – scrivono – ma perché investito dal Sindaco; malgrado ciò non si è ritenuto dire pubblicamente quale funzione, ruolo e strutture debba avere la Sapienza, al di là dell’opportunità che in essa rimangano la sede e le attività della Biblioteca, come riconosciuto anche dal Ministro Ornaghi».
E ANCORA: «Lo sgomento cresce se si considera che Pisa, rappresentatissima nel Parlamento e nel Governo, non ha ancora avuto una parola di rassicurazione circa il futuro della Sapienza; né questa parola è stata chiesta dall’Amministrazione comunale, che si è esposta in modo evidente con una ordinanza che, nel cuore della città, prolunga una emergenza che dura da un anno. Riaprire la Sapienza è una urgenza dal punto di vista anche urbanistico ed economico, per il ruolo che ha l’edificio e piazza Dante nella vita dei pisani e negli itinerari dei turisti». L’associazione conclude: «Siamo disposti a mettere in cantiere un pre-progetto per spazi e strutture se esso non viene, come per legge dovrebbe, dall’Ateneo che è proprietario e responsabile della Sapienza»

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