Sui servizi educativi per la prima infanzia: Dr. Jekill e Mr. Hyde

Giovedì 3 luglio il Consiglio Comunale al gran completo ha votato il Regolamento per l’autorizzazione al funzionamento e accreditamento dei servizi educativi per la prima infanzia della zona pisana. L’unica realtà politica che ha votato contro è quella di una città in comune.

Ma perchè anche stavolta contro? Possibile che non si riesca mai a trovare un documento, una decisione di questa maggioranza, condivisibile? Siamo utopici, irrazionali, visionari, sterilmente polemici o cos’altro?

Diciamo che, dalla sponda mancina da cui abbiamo scelto di contribuire a realizzare la politica locale di questa città, appare evidente che molte scelte in tema di infanzia e adolescenza presentino una doppia identità.

Dr.Jekyll ….Ad un primo sguardo la definizione del regolamento di area pisana in materia di attribuzione di autorizzazione e accreditamento per i servizi educativi alla prima infanzia sembra avere tutte le carte in regola per trovare, nel Consiglio, un’approvazione unanime: si definisce finalmente a livello di area pisana il regolamento per l’apertura e gestione dei servizi convenzionati. Questo documento era dovuto visto che fino ad oggi il Comune di Pisa aveva applicato il Regolamento regionale non avendo ancora risposto al dettato dell’art. 4 comma 4 della LR 32 del 2002 secondo cui i comuni sono chiamati a disciplinare contestualmente alle caratteristiche del proprio contesto la modalità di erogazione dei servizi. A questo si aggiunge, come elemento di positività, la scelta di svilupparlo a livello zonale e non strettamente comunale. E’ chiaro che tale aspetto va ad agevolare le scelte familiari, rispetto all’iscrizione dei propri figli al nido, di quei genitori che si trovano ad avere la sede lavorativa in un altro comune rispetto a quello di residenza. Vivere quindi in un territorio in cui in i diversi comuni della zona si assumono la responsabilità di garantire il mantenimento di uguali quote dei servizi educativi, è un importante tassello di riconoscimento dei diritti e per la creazione del sistema dei servizi educativi.

Ma allora perchè il voto negativo?

Mr. Hide si mostra non tanto in ciò che è scritto nel documento ma in ciò che NON vi è scritto. L’analisi di numerosi regolamenti, sullo stesso argomento, di altre realtà locali, ha messo in evidenza come altre amministrazioni abbiano scelto di tenere assieme principi generali e indicatori qualitativi all’interno dello stesso documento valido per tutti i comuni.

Definire ed esplicitare pubblicamente, una volta per tutte, e per tutti i comuni, livelli di qualità tecnico-pedagogici come fa, ad esempio, il Comune di Prato (su sicurezza, alimentazione, inquadramento professionale, garanzie salariali e tutele per le lavoratrici e i lavoratori) rende manifesta una direzione di gestione politica dei rapporti con i soggetti privati molto chiara: ovvero basata su trasparenza, equità, giusto equilibrio di poteri. Peccato che la stessa cosa non si possa dire per l’Amministrazione di Pisa che con questo tipo di documento, rende evidente la strategia politica opposta ovvero redigere un regolamento di grande genericità così da poter assumere più potere e libertà discrezionale al momento del bando.

In sede di Consiglio ieri, unacittàincomune ha proposto di aggiornare la decisione per studiare meglio altri documenti e produrre un documento più articolato e stringente nei requisiti e negli indicatori di qualità. La proposta è stata rifiutata. Il Consiglio ha scelto e da ora in poi avremo un Mr. Hyde in circolazione.

Condividi questo articolo

Lascia un commento