Tempo di crisi. Migliaia di euro per capire che uso fare delle mura di Pisa: salirci, anche tutti i giorni dell’anno!

È di questi giorni la delibera del Comune di Pisa che procede all’affidamento congiunto della gestione delle Mura, del Giardino Scotto e del Bastione Sangallo tramite gara a un unico soggetto concessionario. Si tratterà di una semplice esternalizzazione di servizi prima garantiti dal Comune, con l’unica novità dell’accesso alle mura.

Osservando nel dettaglio il Piano Economico Finanziario presentato dall’associazione temporanea d’impresa Mecenate 90 – Struttura srl, con sede a Roma, si rimane colpiti dall’originalità che l’intervento privato porta alla fruizione di questi beni. Apprendiamo ad esempio che “la funzione prioritaria individuata per le mura, la più coerente, legittima e fattibile quale obiettivo di valorizzazione del bene […] è quella della visita”. Chi ci avrebbe mai pensato!

Per il Giardino Scotto e il Bastione Sangallo, invece, la lungimiranza dell’associazione Mecenate 90 – Struttura srl prevede addirittura una combinazione di attività: mantenimento degli attuali orari di apertura, iniziative quali cinema estivo, teatro, concerti ed eventi culturali (altra novità assoluta!), ma la vera valorizzazione avverrà attraverso l’affitto delle “sale per esposizione e vendita di prodotti tipici”, nonché “servizio di caffetteria, aperitivi e pasti freddi con una disciplina che escluda la vendita di superalcolici e la somministrazione di alcolici se non consumati al tavolo o durante lo svolgimento di eventi”. Servizi, questi ultimi, di cui la città sentiva la mancanza.

La novità più sensazionale è in ogni caso quella dell’abbonamento annuale alle mura riservato a residenti nel Comune di Pisa e nei cinque comuni dell’area limitrofa, nonché per studenti universitari e medi. Un’occasione imperdibile per appassionati di jogging ad alta quota o, con la semplice aggiunta di tapis-roulant, un nuovo servizio di trasporto urbano.

Quanto a valorizzazione del patrimonio culturale non è davvero niente male.
Era proprio indispensabile l’affidamento a una qualificata associazione romana, alla modica cifra di circa € 25.000 di denaro pubblico?

Evidentemente a Pisa mancano le competenze per stilare un simile Piano Economico Finanziario. Se il buon giorno si vede dal mattino, dalle prossime esternalizzazioni nel settore dei beni culturali (Torre Guelfa e Parlascio, Arsenali medicei e Arsenali repubblicani) ci possiamo aspettare davvero di tutto!

Una città in comune

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