Un programma di macerie su antiche sigle

IL TIRRENO PISA, pagina 8 (diPAOLO ARDUINI)
A pochi giorni dal voto perle comunali cittadine, la situazione è caotica, ma non certo eccellente: avevamo ragione a mettere su “Luci” tanti punti interrogativi in fondo alle etichette (destre, centri, sinistre…) con le quali persone e istituzioni cittadine pretendono di presentarsi come quelli che chiedono di entrare nel Palazzo per conto e per delega della polis.
Eppure, intravediamo barlumi di reale democrazia, nonostante tutto: i 5stellati (pure con pesanti errori e incongruenze, locali e nazionali); l’area alternativa di inComuneperPisa (pure con il grave errore di riassumere le vecchissime forme dei “compagni di strada” di quel che resta del vecchissimo Pci, la sempre più ansimante Rifondazione della nostalgia e della memoria, ormai mummificata). Da questo caos divisivo potrebbe uscir fuori (speriamo di no) la novità Petrucci, con la”scelta” al secondo turno tra il sinistro travestito sinistro Filippeschi e il destro travestito sinistro Petrucci (con il suo codazzo di ex Alleanza Nazionale-Fli, appena reduce dagli applausi al camerata Buontempo). E tutto questo perché dal lato dove potrebbe nascere un’idea di cambiamento vero, c’è il solito codazzo di liste e listine, dove chi si permette di fare obiezioni viene qualificato come un infame seguace dell’antipolitica, di Grillo & C., di tutto quello che disturba i vari manovratori al tavolo delle trattative tra parole dure e accomodamenti vari.
Il punto è che partecipare alle “battaglie” elettorali ha un senso solo se prelude, qualsiasi risultato si sia acquisito, non a partecipare alle trattative, spartizioni, compromessi vari, atti a dividersi poltrone di giunta, di commissione, di consiglio, ma a lanciare, fin da subito, l’alternativa della democrazia diretta, assembleare, della partecipazione non filtrata dai soliti “bonzi”. E non è il web, immensamente manipolabile e manipolato, che possa darci questa cosa “strana”, come mostrano le vicende del M5S, o la storia infinita della lista civica sinistra-sinistra, abbarbicata a vecchie sigle e nostalgie, nel balbettio tra tentativi di far riferimento alla democrazia e tentazioni a farsi risucchiare nel solito gioco dei numeri, delle maggioranze, del “siamo concreti”.
Il fatto grave è che l’ agorà, l’assemblea, il demos (popolo) che prende nelle sue mani la propria vita e non la delega più a nessuno, non esiste ancora, non c’è affatto, non ha coscienza né forze auto-organizzate che ne garantiscano la tenuta. E allora dobbiamo ancora una volta lasciarci andare alla logica del meno peggio, con tristezza e disperazione ma anche sollievo, felici solo di essere ormai in procinto di uscire dall’atmosfera mefitica della città (dove ci si divide e insulta per un pugno di voti) per andare a cercare sui colli pisani una visione più aperta e forse più acuta delle cose, dopo aver un’altra volta provato a indicare (autonomamente e senza farsi coinvolgere da nessuna benché minima prospettiva di partecipazione al giochino elettoralistico) nel voto per i 5stellati, ma anche nel voto per la lista UnaCittàinComune, chissà, alcune possibilità di uscita da questo ormai nauseante balletto di vecchie novità e nuove vecchiezze.

Associazione perla salvaguardia evalorizzazione della città di Pisa
comitati per la città dei diritti e laqualità della vita

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