Una città in salute

Il Comune garante del diritto universale alla salute: questo è uno dei sedici punti del programma di  “Una città in comune” e di Rifondazione Comunista, con Ciccio Auletta candidato a sindaco. Poiché il sindaco è l’autorità sanitaria locale e garante della salute, il Comune deve contare davvero. È necessario invertire la tendenza che demanda le scelte sulla salute solo ai consigli di amministrazione e ai direttori generali delle Aziende Sanitarie. Le Società della Salute, nate con questo spirito, non hanno mantenuto le promesse. Occorre individuare proposte nuove e di sistema per riportare i comuni al governo della sanità e riportare la salute ad essere una priorità politica per le amministrazioni locali. La salute dipende dal complesso delle politiche locali e per questo riteniamo in primo luogo che siano elementi importanti in ambito sanitario le nostre proposte relative al blocco del consumo di suolo e al potenziamento del verde pubblico, al rilancio del trasporto pubblico e alla richiesta della chiusura dell’inceneritore di Ospedaletto. È scientificamente dimostrata la profonda correlazione tra salute e ricchezza, reddito, genere, età, lavoro ed è per questo che nel nostro programma parliamo anche di lotta alle disuguaglianze, di nuovo welfare municipale per la giustizia sociale. Anche l’OMS afferma che i sistemi sanitari, per essere efficenti devono essere equi: riteniamo deleteria per il sistema sanitario e per la comunità una politica locale volta a escludere cittadini e cittadine dall’accesso ai servizi e che nega il diritto di cittadinanza ad interi gruppi sociali. Occorre una seria ricognizione dei bisogni da parte del Comune che deve costruire il profilo di salute integrando le proprie rilevazioni con quelle degli altri soggetti che si occupano di politiche pubbliche: con le Aziende Sanitarie, le Agenzie regionali ecc. Solo sulla base dei reali bisogni salute si può orientare la rete dei servizi e garantire efficacia e appropriatezza. Noi difendiamo la proposta delle Case della Salute che, attraverso la compresenza dei medici di base e le altre prestazioni socio sanitarie, possono garantire una maggiore integrazione degli interventi mirati di prevenzione e di promozione della salute.

Il Comune deve essere in grado di incidere sui processi in atto nella sanità ospedaliera, e non lasciare alle Aziende la decisione su cambiamenti cruciali che riguardano la nostra salute.

L’Azienda Ospedaliera per esempio non ha ancora comunicato il piano di riduzione della spesa e temiamo che si arrivi a una contrazione dei servizi ancora più pesante dei già gravi tagli di 230 posti letto.

Deve essere quindi costituito un Tavolo specifico in cui oltre che discutere delle modalità della riorganizzazione si vada anche a verificare l’ adeguatezza delle risorse  (umane e economiche)  per le attività  erogate (affrontando ad esempio le difficoltà a garantire accessi rapidi e prestazioni appropriate nel nuovo Dipartimento di Emergenza e Accettazione di Cisanello) , garantendo così livelli di sicurezza sia per gli operatori che per gli utenti. Il Comune dovrà inoltre partecipare all’analisi delle prestazioni intramoenia per garantire pari prestazioni ambulatoriali pubbliche e invertendo la tendenza del passaggio dal privato per accedere ai servizi del sistema sanitario. Ultimo, ma centrale, citiamo il problema dell’accessibilità alle strutture sanitarie: per questo, i  parcheggi dell’Area di Cisanello devono essere dignitosi e gratuiti.

una città in comune

Rifondazione Comunista

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