Una città sicura? Sì, ma se giri armato Polemica sullo spot

IL TIRRENO PISA, pagina VI (di Pietro Barghigiani)
“Noi adesso Pis a” manda in rete un video da difesa fai da te
Petrucci smorza: « uno scherzo per contestare il sindaco»

Città sicura? Si, se giri in mimetica, elmetto e con un Kalashnikov a tracolla.
Usa l’iperbole del Rambo della porta accanto la lista “Noi Adesso Pis@” nello spot visibile su YouTube per contestare la convinzione del sindaco Marco Filippeschi di una Pisa senza gravi problemi di sicurezza.
Il concetto estremizzato della difesa armata entra nella campagna elettorale con il sorriso per chi lo propone e l’indignazione di coloro che lo ritengono eccessivo.
Nel video di un minuto e 9 secondi si vede una casalinga, Gina, che sostiene di vivere nella zona della stazione da un paio di anni e si dilunga in lodi sperticate su quanto sia accogliente il quartiere e sicuro per chi ci abita. La pisana tipo critica anche chi dice il contrario accusandolo di dare aria alla bocca. Ma la scenetta idilliaca viene interrotta dall’arrivo del marito che esordisce con un «anche stasera sono tornato a casa» usando il tono di chi ha superato un percorso di guerra prima di raggiungere il rifugio domestico. Appende il fucile d’assalto come se fosse un cappotto e mostra l’elmetto scheggiato. Spirito e contenuto dello spot non sono stati graditi da chi lo ha ritenuto sproporzionato. E lo ha scritto su Facebook sul profilo del candidato sindaco della sinistra, Francesco Auletta.
«C’è chi pensa che usare il fucile in campagna elettorale sia un’idea spiritosa – scrive Maria Francesca Zini, capolista di “Una città in comune” -. Nello spot elettorale di Noi Adesso Pis@ il quartiere della stazione è descritto come una zona di guerra in cui i residenti sono costretti ad armarsi per difendersi. Ma né il tono comico dello spot, né lo sfoggio di improbabili divise paramilitari possono nascondere il messaggio inquietante che viene in realtà trasmesso: se i pisani decidessero di armarsi sarebbe perfettamente comprensibile».
Ma Diego Petrucci, in corsa per la poltrona di primo cittadino, sostenuto dalla lista “Noi Adesso Pis@”, che nel 2009 da vicecapogruppo del Pdl in consiglio comunale chiedeva l’esercito in città, smorza ogni possibile polemica.
«Il messaggio vuole essere solo una presa in giro sulle dichiarazioni di città sicura del sindaco Filippeschi – afferma l’esponente del centrodestra -. Non è certo un invito a girare armati. Anzi, mi dispiace se qualcuno vuole strumentalizzare uno spot autoprodotto che aveva solo l’intenzione di confutare in modo scherzoso quanto sostiene il sindaco in tema di sicurezza e che noi non condividiamo. Tutto qui».
La lista civica ha messo in onda un altro spot. Stavolta il problema è la movida in centro. La solita Gina, nel ruolo di residente in piazza delle Vettovaglie, in un’intervista con un sottofondo musicale da stimpanare un sordo, nega il problema del rumore. Quando poi l’intervistatore le chiede di abbassare lo stereo, lei risponde stupita: «Quale stereo?» Messaggi ironici degli spot elettorali: il residente ideale in centro è un cecchino armato, meglio se anche sordo. Ma “non c’è niente da ridere” ricorda agli elettori lo slogan finale dei due video.

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