Ex-Stallette: come la destra desertifica la città. Lanciamo un percorso aperto di riutilizzo partecipato e cooperativo a partire dalle esperienze che ci hanno lavorato

Oggi i lavoratori e le lavoratrici che da diversi anni lavorano alle ex-Stallette saranno costretti a preparare gli scatoloni smontando le loro postazioni e portando il tutto ciascuno nelle case in cui abitano.

Sembra essere questo l’epilogo, o meglio il fallimento totale delle istituzioni locali, a partire dalla Giunta Conti rispetto, alla gestione di questo importantissimo spazio comunale destinato alla produzione culturale ed artistica.

Lascia sgomenti l’assenza di qualsiasi azione politica e propositività della destra che ha individuato come unica soluzione la possibile svendita dell’immobile. Due milioni e seicentosessantamila euro. È questo il valore di mercato delle Ex-Stallette sulla base della perizia di stima redatta dalla Praxus Spa su richiesta del Comune di Pisa: una vera e propria liquidazione a fini meramente speculativi, tenuto conto che i soldi pubblici spesi per recuperare tale preziosissimo ed insostituibile bene cittadino (tramite il progetto PIUSS) sono stati molti di più di quelli che adesso si intende incamerare con questa svendita.

Denunciamo che tutto questo la Giunta Conti ha cercato di farlo ancora una volta nel silenzio e senza alcun confronto. Tre mesi fa abbiamo chiesto in Quarta commissione consiliare permanente l’audizione dell’assessore Bedini che ad oggi non si è mai presentato, e in tutte queste settimane la Giunta non ha proferito parola ignorando, come se fossero fantasmi, l’appello dei lavoratori e delle lavoratrici delle ex-Stallette.

Un concetto chiaro: quegli spazi restino un luogo pubblico per il rilancio di un progetto che parta anche dal loro lavoro quotidiano, che rappresenta una eccellenza nella produzione artistica.
Per questo abbiamo depositato un question time che si discuterà domani, giovedì 20 giugno, in apertura del consiglio comunale per sapere cosa accadrà dal primo luglio a questo spazio quando sarà stato definitivamente desertificato, avendo allontanato questi lavoratori e queste lavoratrici a causa di scelte politiche che ha pesanti ripercussioni negative sul piano culturale-artistico, lavorativo ed economico per la nostra città.

Alla destra, ma non solo, tutto questo non interessa in alcun modo. Il tema è il modello futuro di Pisa. In tutti questi anni la Giunta Conti non ha costruito né pensato un progetto partecipato, condiviso e proiettato verso il futuro per l’uso di questo complesso immobiliare, con evidente disprezzo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico, ipotizzando solo di fare cassa.

Per noi la partita è però tutta da giocare, e costruiremo una proposta con la città, a partire da chi ci ha lavorato, per il riutilizzo dello spazio, non permettendo la svendita dell’immobile.

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