Mozione: Solidarietà alla redazione di Fan Page, scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste

Visto il preoccupante clima di sdoganamento a vari livelli del fascismo storico e di una crescente e sempre più evidente ondata di normalizzazione del neofascismo espresso liberamente e pubblicamente.

Considerato lo sfacciato ed esplicito richiamo da parte di Roberto Vannacci (Lega) alla X Flottiglia Mas nella campagna elettorale per le recenti elezioni europee.

Considerato che recentemente perfino in un’aula parlamentare durante la discussione sull’autonomia differenziata il leghista Domenico Furgiuel ha risposto alle minoranze con il gesto della “X”, richiamando la X Mas, giustificandosi a seguito, dicendo di aver solo “fatto come i giudici di X Factor”.

Considerato che a commento dell’episodio appena richiamato Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, ha dichiarato che non ritiene il simbolo della Decima un gestaccio, lo è, invece, a suo giudizio, cantare “Bella ciao”.

Visto che sono numerosi gli esponenti politici della destra a esibire in maniera ostentata simboli e messaggi provenienti dal bagaglio identitario del fascismo storico, non ultimo il Sindaco di Castelfranco di Sotto, Fabio Mini, che si è fatto tatuare sull’avambraccio il motto nazista “Gott mit uns (Dio è con noi)”, scrivendo anche sui social post inneggianti a Mussolini con l’esposizione di croci celtiche.

Considerato che il richiamo al fascismo pare quindi diventato ormai parte di una strategia comunicativa e promozionale da parte della destra.

Ricordato che la X Flottiglia Mas è stato il reparto militare della Rsi che per primo, subito dopo la notizia dell’armistizio dell’8 settembre 1943, ha scelto di continuare la guerra a fianco dei nazisti, in modo autonomo rispetto alla Gnr e alla struttura dell’esercito fascista, e che ebbe come principale obiettivo quello della feroce repressione antipartigiana attraverso pratiche brutali e violenze efferate, come torture, fucilazioni sommarie, rappresaglie, rastrellamenti e crimini di guerra.

Considerato non solo le atrocità commesse dal fascismo storico nel corso del Ventennio e in particolare nel luttuoso periodo della Seconda Guerra Mondiale, quando alleati con i nazisti, i repubblichini si resero complici delle più efferate stragi compiute nel territorio italiano e della deportazione e dello sterminio degli ebrei, ma più in particolare l’elenco delle stragi compiute tra gli anni Sessanta e Ottanta di cui si sono acclarate le responsabilità di gruppi appartenenti alla galassia neofascista, in particolare:

– la strage di Piazza Fontana a Milano, il 12 dicembre 1969, con 17 morti e 88 feriti, attribuito in sede giudiziaria all’organizzazione neofascista Ordine Nuovo di Franco Freda e Giovanni Ventura;

– la strage di Gioia Tauro, del 22 luglio 1970, con 6 morti e 77 feriti, compiuta da esponenti di Avanguardia Nazionale;

– la strage di Peteano, del 31 maggio 1972, in cui morirono 3 carabinieri, il cui responsabile era un affiliato a Ordine Nuovo;

– la strage in Piazza della Loggia, a Brescia, il 28 maggio 1974, con 8 morti e 102 feriti, compiuta da membri di Ordine Nuovo;

– l’attentato al treno Italicus, il 4 agosto 1974, con 12 morti e 48 feriti, attribuito alla destra extraparlamentare toscana;

– l’esplosione della stazione di Bologna, il 2 agosto 1980, con 85 morti e 200 feriti, per cui furono condannati i membri dell’organizzazione neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini.

– A questi episodi va aggiunto il tentativo di golpe condotto da Junio Valerio Borghese, ex comandante della X Mas, nel 1970.

Considerata l’inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale, organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, in cui è stata fatta luce sui rapporti con alcuni vertici del partito e sulle pratiche neofasciste e neonaziste come canti, saluti romani, apologie di terrorismo nero, antisemitismo e razzismo.

Considerata la risposta data dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che è consistita in un attacco inammissibile a Fanpage e al diritto alla libertà di espressione e informazione.

Ribadito che l’inchiesta di Fanpage persegue il diritto e il dovere alla denuncia di fatti veri e di interesse pubblico, con funzione democratica, e il diritto all’informazione, e che l’inchiesta fatta dalla redazione non ha alcun fondamento di illegittimità o di violazione delle norme deontologiche.

Il Consiglio comunale

– esprime la propria solidarietà e sostegno alla redazione di Fanpage con la loro legittima inchiesta a tutela del diritto all’informazione, e si oppone a qualsiasi forma di repressione ed attacco del dissenso e di restrizione al diritto all’informazione e alla denuncia.

– Ribadisce, visto ciò che è emerso con l’inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale, quanto approvato nel 2021 dal Consiglio comunale in occasione dell’assalto di una squadraccia fascista contro la sede nazionale della Cgil, risollecitando a partire da questo ultimo caso specifico la “necessità di applicare le normative vigenti per lo scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste in quanto in contrasto con i principi fondativi della nostra Repubblica”;

– dà mandato alla Commissione competente di avviare un percorso per l’istituzione entro il 2024 di un Osservatorio Comunale sui gruppi neofascisti nel nostro territorio che contestualmente promuova iniziative di carattere culturale in città e nelle scuole per la conoscenza della storia del Novecento del nostro Paese e delle stragi commesse dalle organizzazioni neofasciste.

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare

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