Neonati prematuri servizio a rischio: la Regione taglia le risorse e l’AOUP procederà a una manifestazione d’interesse a costo zero

La tutela e la garanzia della salute passano attraverso la beneficenza: questo è quanto emerso dall’ultima riunione della Seconda Commissione Consiliare, dedicata al finanziamento del servizio di accoglienza, sostegno e accompagnamento delle famiglie dei neonati nati prima del termine.

Un servizio, lo ricordiamo, nato nel 2002, grazie all’attivazione delle madri che avevano vissuto il trauma del parto pretermine e che ha funzionato con una equipe multiprofessionale che ha preso in carico più di 2500 nuclei familiari.

E’ un servizio e non un progetto, perchè è attivo da 20 anni, e perché concorre a definire un livello essenziale del nostro sistema sanitario: quello della promozione della salute dei bambini nati pretermine e del loro sviluppo.

Non servono luminari per capire quanto è importante il sostegno psicosociale alle madri di bambini ricoverati in terapia intensiva neonatale, che sono chiamate a partecipare attivamente al percorso di cura attraverso il contatto quotidiano con i neonati e la promozione dell’allattamento naturale.

Non servono luminari neppure per spiegare che lo sviluppo del feto e l’evento nascita è fortemente influenzato dalle condizioni sociali e dalla salute delle gestanti e che è frequente che le nascite premature siano accompagnate da fragilità sociali e sanitarie dei genitori.

Non servono luminari per dire che è essenziale per un presidio di terzo livello, pensare che curare è anche intervenire a livello psicologico e sociale e che le professionalità si pagano, come avviene per le figure meramente sanitarie.

E invece no: nella seduta della Seconda commissione consiliare, da noi richiesta – dopo quella che si era svolta già a marzo e riaggiornata solo a giugno per indisponibilità degli enti competenti – a seguito della grande mobilitazione cittadina a sostegno della associazione Apan e della chiusura della Casa “L’Isola che c’è”, si è parlato di un intervento così complesso come di un elemento “vario ed eventuale”

Stando a quanto dichiarato alla Direzione Sanitaria dell’Azienda, la casa alloggio, nella quale trovavano accoglienza i nuclei familiari dei bambini ricoverati, sgomberata in tutta fretta dopo 22 anni di attività, sarà trasferita in un altro edificio. Le caratteristiche di questa nuova struttura sono state dettagliatamente descritte dal Dott.Damone, che ha anche rassicurato addirittura circa la possibilità di fornire pasti alla mensa e colazioni gratis al bar.Come se fosse quello il problema.

Per l’equipe che ha seguito neonati e famiglie, che ha svolto compiti di consulenza psicosociale, che ha fatto da cerniera tra ospedale e rete dei servizi territoriali, che ha contribuito fattivamente anche alle cure promuovendo l’allattamento naturale e la marsupioterapia, ci sarà un bando a costo zero.

Infatti la Regione Toscana per il 2024 ha tagliato le risorse – 40.000 (!) che in questi anni aveva ricevuto l’associazione Apan – e non contribuirà più per sostenere questo servizio e al contempo l’Azienda Ospedaliera ha dichiarato di non avere 40.000 euro da dedicare agli operatori.

Allora ecco il coniglio dal cilindro a fronte del disimpegno della Regione Toscana: l’Azienda Ospedaliera a Luglio pubblicherà una manifestazione d’interesse per la coprogettazione a costo zero del servizio di accoglienza. Nella seduta della Commissione i rappresentanti dell’AOUP hanno aggiunto che, consapevoli della necessità di prevedere personale con competenze specialistiche, prevedono di contribuire con iniziative di beneficenza come quella del progetto “Io sto con Chiara” per recuperare eventuali risorse.

Ecco il punto che si è raggiunto: a un bisogno di salute, ad un diritto di salute si risponde con la carità. Oggi sono i bambini nati pretermine, domani cos’altro? È possibile che a fronte dei tagli alla sanità del Governo Meloni, al disinteresse e disimpegno della Regione l’unica strada pensata dagli amministratori sia la beneficenza?

“Noi siamo un ospedale che deve garantire la salute” è stato detto dalla Dirigenza dell’AOUP, nella seduta della Commissione. Il concetto di garanzia è quello dei Livelli Essenziali, non quello della beneficenza.

A noi pare che stia saltando il banco: il balletto dei tentennamenti e dei rimpalli ha messo in evidenza che il livello della programmazione, che vuole che gli obiettivi del sistema pubblico siano individuati secondo i bisogni di salute, semplicemente non esiste più. Esempio: rispetto al 2023 l’Azienda non si era accorta di un trasferimento di 50.000 euro da parte della Regione proprio per finanziare i progetti di integrazione sociosanitaria e l’Apan ha recuperato 30000 euro di spese già sostenute solo perché, a seguito anche della nostra iniziativa, la questione è diventata pubblica con l’argomento che è stato trattato proprio in Seconda Commissione nello scorso Marzo.

Abbiamo ascoltato solo una vuota retorica dell’eccellenza, senza che da parte dei soggetti a cui spetta la programmazione e l’integrazione socio-sanitaria vi siano, a partire da questo specifico caso, delle politiche adeguate. Occorre che vengano subito stanziate le risorse necessarie per questo servizio prima della manifestazione d’interesse, e su questo investiremo anche il Consiglio comunale.

Condividi questo articolo

Lascia un commento