330mila euro per rottamare due dirigenti

TIRRENO PISA Pagina: XI

330mila euro per rottamare due dirigenti

Il Comune di Pisa spende 330mila euro per rottamare due dirigenti e nel 2014 taglia il salario accessorio del personale comunale.
E’ fuori luogo l’entusiasmo della Giunta in base al nuovo piano occupazionale che per altro dovrà tenere conto degli esuberi in Provincia e sarà passibile di modifiche con un quadro legislativo in continua involuzione.
Nell’arco di pochi anni gli organici comunali sono diminuiti di 200 unità, il solo settore con aumento di personale è quello della Polizia Municipale, basti ricordare che in dieci anni sono due gli asili nidi esternalizzati, palese il dimezzamento degli organici in molti uffici. Perfino delibere che assegnavano personale ad alcuni settori (vedi biblioteca) sono state disattese, quindi i dati vanno riportati alla dimensione reale di un comune che non dice dove intende collocare il personale tecnico ed amministrativo, con quale livello e funzione assumerà nuovo personale senza poi ricordare che metà degli organici della Provincia sono dichiarati in esubero e dovranno essere riassorbiti da Regioni(che tagliano) e comuni. Altri esuberi sono annunciati nelle partecipate, quindi si vede una immagine diversa dalla realtà pur essendoci nuove assunzioni. Ma il Comune non dice poi che in tempi di tagli al salario qualcuno viene premiato con soldi pubblici, è il caso di due dirigenti al Comune di Pisa che saranno rottamati.
Con la delibera di Giunta 176 del 2 dicembre scorso, l’amministrazione comunale ha deciso di incentivare il pensionamento di due dirigenti alla “modica” cifra di 330mila euro, cifra che avrebbe consentito ampiamente di compensare le perdite del fondo della produttività dei dipendenti comunali, anzi sarebbero avanzati anche diverse migliaia di euro da reinvestire nel miglioramento dei servizi al cittadino. Una scelta inaccettabile proprio quando presentano un contratto decentrato per gli altri dipendenti, quelli non beneficati, che prevede una perdita salariale.
Alcune considerazioni: nella delibera si parla di risparmio di spesa (Quale? Quanto? Per chi? Forse che i soldi erogati come pensione non sono ugualmente soldi pubblici?); non si dice una parola su altri incarichi dirigenziali che l’amministrazione si accingerebbe ad assegnare (che sia questa l’autentica motivazione di un simile atto?); nel corso degli anni il numero dei dirigenti è diminuito ma non così il loro costo, che è stato trasferito sulle società partecipate – Farmacie spa tanto per fare un esempio; c’è una crisi economica e sociale devastante per tutti, tranne che per qualcuno.
Questa decisione resta per noi inaccettabile e offende le decine di dipendenti costretti a lavorare anni in più per le nuove norme sulle pensioni, offende i precari non assunti dal Comune e quanti arrivano solo a metà mese per i salari da fame percepiti.

Federico Giusti Cobas

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