A Pisa anche Galileo viene sfrattato

Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione a seguito della risposta data dall’assessore Magnani alla nostra interpellanza sul futuro della Domus Galileiana.
La proposta di togliere tutto il prezioso patrimonio della Domus per trasferirlo all’interno della Cittadella Galileiana è stata illustrata non come una scelta culturale derivante da un progetto complessivo, ma come l’inevitabile conseguenza rispetto alla mancanza di investimenti per riqualificare un edificio, per altro vincolato, di grande rilevanza storica, culturale ed artistica per la nostra città.
La Domus Galileiana è stata fondata tra il 1938 e il 1941 su iniziativa di un Comitato ad hoc presieduto da Giovanni Gentile e come sua sede fu scelto un edificio storico di via Santa Maria, posto tra casa Pacinotti e casa di Gabba, che, anche se non direttamente legato alla vita di Galileo, aveva ospitato varie istituzioni scientifiche come l’Osservatorio Astronomico, la Biblioteca Universitaria e dal 1831 al 1930 il Gabinetto di Chimica. In particolare la sua biblioteca conta oltre 40.000 volumi di storia della scienza e nel tempo vi sono confluiti molti importanti fondi (anche archivi privati) di personalità di spicco.
Il rischio concreto è che, ancora una volta, tanto più se il patrimonio là contenuto sarà trasferito, ci troveremo davanti un importante patrimonio della nostra città che rischia di disperdersi e di finire in abbandono (cosa ne sarà, ad esempio, dell’Osservatorio Astronomico?). Ennesimo pessimo biglietto da visita per una città che si vuol candidare a capitale della cultura, ma soprattutto un’occasione mancata per rilanciare un luogo storico, collocato in un posizione strategica tra Piazza del Duomo, l’orto botanico ed i Lungarni, parte naturale di un percorso turistico di primaria importanza.
Chiediamo al Comune, alla regione, al Ministero e alle istituzioni universitarie di rilanciare ed investire in un progetto di recupero perché tutto ciò non accada. Si tratterebbe dell’ennesimo scempio che questa città non merita.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione comunista- Pisa possibile

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