A Pisa il comune “militarizza” gli immobili vuoti: il caso del Fossabanda

L’amministrazione Filippeschi prosegue nelle sue politiche securitarie. Su Il Tirreno di oggi è stata pubblicata la notizia secondo la quale la giunta ha deciso di pagare un servizio di vigilanza armata per sorvegliare l’ex-Convento di Santa Croce in Fossabanda, per un importo di oltre 2 mila euro. Un immobile lasciato in abbandono dallo scorso novembre ed ora nei piani di alienazione del Comune di Pisa. Ma perché questa decisione?

La riposta è semplice: la paura è che venga occupato da famiglie in emergenza abitativa. Infatti nello scorso aprile Prendocasa aprì alla città per tre giorni questo spazio nell’ambito della campagna sull’emergenza abitativa. Da qui la decisione di “militarizzare” l’immobile come risposta a bisogni sociali sempre più evidenti.

In questa città sembra che la priorità sia quella di “difendere” i luoghi lasciati in abbandono per evitare che possano essere invece utilizzati a fini sociali, abitativi e produttivi. Si murano gli ingressi della Mattonaia, si murano le abitazioni in via Vespucci del megapalazzinaro Pampana, si sorveglia con la polizia privata il Fossabanda.

La vera emergenza “sicurezza” non è l’occupazione di uno stabile, ma quella che coinvolge centinaia di cittadini sfrattati e che aspettano un’assegnazione di alloggi pubblici che non arriva. Il vero scandalo non è l’occupazione di un edificio abbandonato, ma sono le 4500 case sfitte della città e i cento alloggi comunali che non vengono riqualificati e consegnati alle famiglie.

In campagna elettorale abbiamo già detto con chiarezza che secondo noi è prioritario fermare l’alienazione del patrimonio edilizio pubblico, a partire proprio da S. Croce in Fossabanda e dalla Mattonaia, e il loro immediato utilizzo a fini sociali per rispondere all’emergenza abitativa.

una città in comune

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