A Sant’Ermete si vota ma per il referendum della protesta

venerdì
1 giugno 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
VIII

 

II comitato di quartiere contro il progetto comunale dei 39 nuovi alloggi. «Per tante famiglie sarebbero invivibili»

PISA

Il quartiere di Sant’Ermete è chiamato al voto con una settimana di anticipo rispetto alle amministrative del 10 giugno. Il comitato di quartiere chiama gli abitanti del vecchio villaggio di via Emilia a partecipare alla consultazione popolare indetta per domenica prossima con l’obiettivo di scegliere tra il progetto di riqualificazione elaborato dal comitato e quello «fallimentare», accusano i residenti, che il Comune sta portando avanti, con tanto di “tessere elettorali” già distribuite ai 205 aventi diritto (italiani e stranieri maggiorenni) appartenenti a 116 nuclei familiari, scrutatori e seggi allestiti nella piazza del quartiere (il “voto” andrà avanti dalle 9 alle 21).

«Dall’analisi dei documenti e delle planimetrie della nuova palazzina che dovrebbe sorgere al posto di un vecchio edificio popolare – sottolineano gli attivisti del comitato – è emerso che dei 39 alloggi previsti nel piano di riqualificazione del vecchio villaggio popolare solo uno sarà un quadrilocale (circa 85 metri quadrati), mentre tutti gli altri appartamenti saranno bilocali in media di 45 metri quadrati. Un progetto quindi non rispondente al piano di riqualificazione del vecchio villaggio e soprattutto alle necessità delle famiglie. Per quelle numerose o per quelle con un solo bambino sarebbero appartamenti invivibili. Un fallimento totale – proseguono gli attivisti – sul quale abbiamo deciso di dare la parola ai residenti. I risultati del referendum li porteremo all’Apes, al Comune e alla Regione a cui chiederemo un cambio di passo e di applicare le nostre proposte».

Un referendum di protesta con un quesito che chiede se dar fiducia all’attuale progetto di riqualificazione del vecchio villaggio popolare o di portare sul tavolo delle istituzioni la richiesta di «esonero dall’affitto per i nuclei che vivono in case non a norma, la bonifica delle aree verdi degradate, spazi per anziani e bambini, cassonetti condominiali per la raccolta differenziata e il rifinanziamento pubblico e la riformulazione del progetto di riqualificazione del vecchio villaggio popolare con alloggi adeguati alle esigenze dei nuclei familiari».

Il referendum di quartiere è stato deciso due mesi fa durante il primo “consiglio” di quartiere ed è accompagnato da un appello che il comitato ha sottoposto a tutte le forze politiche che il prossimo 10 giugno si presenteranno alle amministrative (sottoscritto dalla coalizione “Diritti in comune” e da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, oltre a ricercatori, docenti e professionisti). «Al di là del risultato – concludono gli attivisti del comitato – l’organizzazione di questa iniziativa ha messo in mostra l’impegno sociale dell’intera comunità di Sant’Ermete, con italiani e stranieri, abitanti delle case popolari e non, uniti per rivendicare delle soluzioni ai problemi del quartiere e una concreta e funzionale riqualificazione del vecchio villaggio di edilizia residenziale pubblica».

Una protesta a Sant’Ermete perle condizioni degli alloggi popolari

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