A Sant’Ermete situazione insostenibile: l’amministrazione assuma impegni chiari per terminare i lavori dei nuovi alloggi popolari

Il recente crollo di parte del soffitto in un alloggio popolare a Sant’Ermete, che per fortuna non ha provocato danni a persone, è l’ultimo segnale di una situazione insostenibile. Ancora più di cento nuclei familiari vivono in alloggi destinati all’abbattimento che, per questo, da più di dieci anni non sono oggetto di manutenzioni da parte di APES: da qui i periodici crolli, a cui occorre dare soluzioni rapide e concrete.

Da settembre i cantieri di due nuovi edifici, con 39 e 33 alloggi rispettivamente, sono fermi: l’amministrazione comunale ha tenuto nascosto il contenzioso con la ditta che esegue i lavori, che ha chiesto solo per il primo edificio 1,2 milioni di euro in più rispetto al valore dell’appalto. Se la notizia è diventata di dominio pubblico, è solo grazie a una nostra richiesta formale di informazioni: così abbiamo anche saputo che, a causa del mancato allaccio della luce (e probabilmente del mancato collaudo dell’ascensore), i 39 alloggi del primo edificio non sono ancora stati consegnati, nonostante i ripetuti annunci dell’amministrazione.

Ci preoccupa molto il fatto che il secondo cantiere, per l’immobile con 33 alloggi, sia completamente fermo: i lavori sono al 50% e la ditta ha smontato le impalcature. Abbiamo già richiesto una seduta della Commissione consiliare di controllo per fare piena luce su questa vicenda: dobbiamo capire le ragioni per l’interruzione dei lavori, l’eventuale richiesta da parte della ditta di un costo superiore al preventivo, e soprattutto vogliamo che l’amministrazione prenda impegni chiari per garantire nel più breve tempo possibile il completamento dei lavori. Sarebbe inaccettabile vedere nel cuore del quartiere un cantiere fermo e abbandonato, col rischio che quanto già costruito deperisca, mentre le famiglie vivono in case a rischio crolli.

Alla luce di questa situazione insostenibile, rilanciamo le richieste del Comitato di quartiere di fare chiarezza e dare certezze sul completamento dei lavori e sulla consegna di tutti gli alloggi. Chiediamo anche noi che l’amministrazione tenga fede a quanto promesso e congeli il pagamento degli affitti arretrati per chi vive in case non a norma, destinate alla demolizione. Purtroppo, invece, proprio nei giorni in cui è emerso il blocco dei lavori molte famiglie si sono viste recapitare da APES delle lettere di sollecito per il pagamento delle “morosità” accumulate: una richiesta ingiusta e, date le circostanze, offensiva.

Gli abitanti del villaggio di Sant’Ermete, così come tutti gli abitanti di case popolari, meritano attenzione e rispetto: da parte nostra prosegue l’impegno affinché il diritto alla casa venga garantito a chi non ha i mezzi per accedere alla proprietà o all’affitto, ma sempre e soltanto in alloggi di qualità, salubri e sicuri.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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