A Viareggio per verità e giustizia

Saremo a Viareggio giovedì 29 giugno, per il 14° anniversario di una strage del profitto che non si può e non si deve dimenticare. E per difendere il diritto a una giustizia che deve essere uguale e imparziale.

E invece quando sul banco degli imputati ci sono i potenti, la bilancia della Giustizia smette di essere in equilibrio…

Nel 2021 ci fu la sentenza politica della Corte di Cassazione che ridusse le responsabilità delle imprese e fece cadere in prescrizione la maggior parte dei reati.

L’anno scorso la Corte d’Appello di Firenze, nel processo di appello bis, condannò i manager del gruppo FS Elia, Soprano, e Castaldo a pene più basse di quanto richiesto dalla procura generale, e assolse altri manager delle Ferrovie; condannò l’imputato Mauro Moretti, ex ad di FS e Rfi, a 5 anni per disastro ferroviario colposo, incendio e lesioni colpose, dichiarando quindi estinto per prescrizione il reato di omicidio colposo ed escludendo la colpa dell’omessa disposizione della riduzione della velocità dei convogli merci.

Solo poche settimane fa, non a caso con notevole ritardo, è stata fissata e resa nota la data dell’udienza della Cassazione-bis: sarà il prossimo 28 novembre, giusto un mese dopo il compimento del 70° anno di età per Moretti, in piena norma “Salva-Previti”. Evidentemente per scongiurare l’onta della galera all’imputato “di spicco”?

Per noi, quella sera del 29 giugno 2009 a Viareggio, indipendentemente dagli esiti delle sentenze politiche, ci fu un disastro ferroviario conseguente a un incidente sul lavoro che avvenne per colpevoli mancanze e scellerate decisioni aziendali ai fini del risparmio di spesa e del maggior profitto.

Anche quest’anno ci saremo, a fianco dei Familiari delle 32 Vittime e di tutti i cittadini e cittadine di Viareggio, cui rinnoviamo il nostro abbraccio e la nostra solidarietà. E a fianco di Riccardo Antonini, il ferroviere licenziato ingiustamente per il suo impegno accanto ai familiari e per la sicurezza sul lavoro.

Ancora una volta chiamiamo tutti e tutte a partecipare, oltre al doveroso atto di memoria e di solidarietà, per rivendicare giustizia e verità. I diritti delle cittadine e dei cittadini, delle lavoratrici e dei lavoratori devono venire prima di ogni esigenza aziendale e del profitto.

Una città in comune

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